Leader di Fatah esprime il cordoglio della Palestina per la morte di Chavez

Betlemme – Ma’an/Reuters. Un importante leader di Fatah ha espresso il cordoglio della Palestina, mercoledì, dopo aver appreso della morte del leader venezuelano Hugo Chavez.

“La Palestina saluta un amico fedele che ha difeso appassionatamente il nostro diritto alla libertà e all’autodeterminazione. Il suo contributo alla causa della dignità non aveva confini e ha raggiunto i cuori e le menti del mondo arabo”, ha detto Nabil Shaath in un comunicato.

“Il presidente Chavez ha espresso la sua solidarietà con tangibili iniziative politiche per  promuovere i diritti della Palestina. In particolare, la sua determinazione a prendere una posizione forte durante l’aggressione contro Gaza nel 2008/09  e nel 2011 e sostenendo con forza il riconoscimento della Palestina da parte dell’Onu”.

Ha aggiunto: “Oggi ricordiamo le parole di Simon Bolivar ‘desidero vedere l’America (Latina) modellato nella più grande nazione del mondo, la più grande non tanto per la sua area e la sua ricchezza ma per  libertà e gloria’. Il Presidente Chavez ha lavorato senza sosta non solo per la libertà e la gloria della sua amata America Latina, ma
per tutti i popoli oppressi, compresa la Palestina, un paese che aveva nel suo cuore”.

Chavez è morto martedì, dopo due anni di battaglia contro il cancro, chiudendo 14 anni di governo tumultuoso che ha reso il leader socialista un eroe per i poveri, ma una figura odiosa per i suoi avversari.

L’esuberante cinquantottenne, aveva subito quattro operazioni a Cuba per un tumore che era stato rilevato nella regione pelvica a metà del 2011. Il suo ultimo intervento chirurgico era stato l’11 dicembre e da allora non si era più visto in pubblico.

“Abbiamo appena ricevuto la  più.tragica e terribile notizia. Alle 16,25 di oggi, 5 marzo, il presidente Hugo Chavez Frias è morto”, ha annunciato, con  voce rotta, il vice presidente Nicolas Maduro in un discorso televisivo.

“E’ un momento di profondo dolore”, ha detto nel discorso, in cui è comparso con i principali ministri.

Chavez aveva vinto facilmente un nuovo mandato di sei anni alle elezioni di ottobre e la sua morte distruggerà milioni di sostenitori che adoravano il suo stile carismatico, la retorica anti-americana e la politica finanziata dal petrolio che ha portato cibo sovvenzionato e ospedali gratuiti nelle baraccopoli a lungo trascurate. I detrattori, invece, hanno visto il suo stile individuale, le nazionalizzazioni e spesso un trattamento duro degli oppositori come i tratti di un dittatore egocentrico la cui economia statalista ha sprecato una miniera d’oro storica di proventi del petrolio.

La morte di Chavez apre la strada a nuove elezioni che testeranno se la sua “rivoluzione” socialista può vivere senza la sua figura dominante al timone.

Traduzione per InfoPal a cura di Edy Meroli