L’IOA rade al suolo una casa palestinese nel campo profughi di Shu’afat

Gerusalemme/al-Quds-PIC. L’autorità di occupazione israeliana (IOA) ha demolito mercoledì una casa palestinese nel campo profughi di Shu’afat, a nord-est di Gerusalemme.

Fonti locali hanno affermato che un bulldozer scortato dalle forze di polizia ha preso d’assalto il quartiere di Ras Khamis a Shu’afat e ha demolito una casa in costruzione appartenente a Suhaib as-Sa’iri con il pretesto della mancanza di autorizzazione edile.

In un contesto correlato, i residenti locali di Jabel Mukaber hanno organizzato giovedì mattina uno sciopero generale per protestare contro la politica di demolizione israeliana nella città santa.

Secondo fonti locali, tutti i negozi e le strutture commerciali hanno chiuso i battenti e su alcuni muri sono stati affissi striscioni contro le demolizioni israeliane e le campagne di sfollamento.

Nelle ultime settimane, decine di residenti locali hanno partecipato a sit-in organizzati fuori dal quartier generale del comune israeliano, nella Gerusalemme occupata, per chiedere la fine della demolizione sistematica delle case e delle strutture palestinesi nella città santa, aumentata negli ultimi tempi.

I gerosolimitani non hanno altra scelta che costruire senza licenza perché non ci sono mappe strutturali che rispondano al naturale aumento del loro numero.

L’IOA impone restrizioni edilizie ai nativi palestinesi a Gerusalemme e rende difficile per loro ottenere licenze di costruzione.

Si ritiene che la sistematica demolizione, da parte di Israele, delle case dei gerosolimitani abbia lo scopo di distruggere psicologicamente le famiglie palestinesi nel tentativo di costringerle a trasferirsi dalla città santa.