L’Iran classifica la sua adesione permanente al BRICS come una “vittoria strategica” tra le tensioni con gli Stati Uniti

Teheran. L’Iran ha descritto la sua adesione permanente al BRICS come una “vittoria strategica”, dopo che il presidente del Sudafrica ha annunciato, giovedì, l’ingresso di sei nuovi membri.

Mohammad Jamshidi, vice-capo di Stato per gli Affari politici del presidente dell’Iran, ha annunciato sui social media l’adesione permanente dell’Iran al blocco.

“In una mossa storica, la Repubblica Islamica dell’Iran diventa un membro permanente del BRICS. Una vittoria strategica per la politica estera dell’Iran”, ha scritto Jamshidi, congratulandosi con il Leader Supremo dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, e con il popolo del paese.

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, l’anfitrione del summit BRICS di quest’anno, ha annunciato giovedì che il blocco ha invitato Argentina, Egitto, Iran, Etiopia, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti a diventare nuovi membri.

L’espansione del gruppo è stata un tema preminente all’ordine del giorno del vertice di quest’anno a Johannesburg, con l’approvazione da parte dei cinque membri esistenti, mercoledì.

Il presidente dell’Iran, Ebrahim Raisi, uno dei leader mondiali invitati al 15° vertice BRICS, è arrivato a Johannesburg giovedì mattina.

Prima di imbarcarsi sul volo per il Sudafrica, Raisi ha descritto il BRICS come una “nuova potenza emergente nel mondo” che riunisce “paesi indipendenti”.

Ha anche espresso la prontezza dell’Iran a rafforzare la cooperazione con gli stati membri del BRICS. L’adesione dell’Iran al BRICS è avvenuta tra le crescenti tensioni tra Teheran e Washington, in un contesto di stallo riguardo l’accordo nucleare del 2015 e di incontri tesi tra le due parti nel Golfo Persico.

Gli esperti vedono il BRICS come un valido contrappeso al G7, un potente forum politico guidato dagli Stati Uniti che include Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Regno Unito.

Il BRICS è un influente blocco geopolitico con cinque membri – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – che rappresentano il 42% della popolazione mondiale e dovrebbero contribuire con oltre il 50% del PIL globale entro il 2030.

L’Iran ha presentato la domanda di adesione completa al blocco a giugno dell’anno scorso, pochi giorni dopo che il presidente Raisi era stato invitato a intervenire virtualmente al vertice BRICS Plus.

Nel suo discorso, Raisi ha espresso la volontà del suo paese di condividere le sue “vaste capacità e potenzialità” per aiutare il blocco a raggiungere i suoi obiettivi, mentre ha evidenziato sfide come “tendenze globali in conflitto, unilateralismo, parzialità nazionalistiche, sanzioni e azioni economiche coercitive”.

In seguito, il ministero degli Esteri dell’Iran aveva dichiarato di sperare che l’adesione completa del paese al blocco “aggiungesse valore” e ha informato delle consultazioni in tal senso tra l’Iran ed i cinque membri permanenti del BRICS.

All’inizio di questo mese, il ministro degli Esteri dell’Iran, Hossein Amir-Abdollahian, ha dichiarato in una conferenza a Teheran dal titolo “Iran e BRICS: Prospettive e Cooperazione di Partnership” che il suo paese è un partner “affidabile e influente” del blocco.

“L’Iran è un partner affidabile e influente nella cooperazione bilaterale e multilaterale a causa della sua posizione geografica strategica e unica, delle vaste riserve di energia, in particolare petrolio e gas, delle reti di trasporto e transito economiche e brevi, della giovane e competente forza lavoro e dei moderni risultati scientifici e tecnologici”, ha affermato, come citato dal ministero degli Esteri.

Secondo gli osservatori, l’esperienza dell’Iran con le sanzioni statunitensi lo rende anche un membro importante del blocco poiché cerca di abbandonare il dollaro statunitense a favore delle valute locali. Il blocco ha proposto l’idea della Nuova Banca di Sviluppo come alternativa al Fondo Monetario Internazionale, che attualmente domina il sistema finanziario globale.

(Fonte: MEMO).