L’occupazione impone restrizioni all’accesso dei cristiani alla Basilica del Santo Sepolcro

L’occupazione impone restrizioni all’accesso dei cristiani alla Basilica del Santo Sepolcro

Gerusalemme/al-Quds-Quds Press. Le chiese della Gerusalemme occupata hanno confermato che le autorità di occupazione israeliane hanno imposto restrizioni irragionevoli, ingiustificate e senza precedenti all’accesso alla Basilica del Santo Sepolcro, nella Gerusalemme occupata.

Hanno sottolineato in un comunicato stampa che condurranno le cerimonie come al solito da duemila anni, nonostante queste restrizioni.

Hanno rinnovato il loro rifiuto di tutti i tentativi delle autorità di occupazione di aggredire coloro che celebrano il “sabato della luce” nella città occupata di Gerusalemme.

Si inasprisce la lite tra la polizia di occupazione e la chiesa ortodossa sulla partecipazione alla cerimonia di sabato presso la Basilica del Santo Sepolcro, nella Città Vecchia occupata dal 1967.

L’anno scorso, agenti di polizia aggredirono fedeli e visitatori cristiani durante la loro visita alla Basilica del Santo Sepolcro.

In passato, circa 10.000 fedeli raggiungevano la Basilica, riempiendo i vicoli della Città Vecchia di Gerusalemme e le strade circostanti, e portando candele.

Per il secondo anno, le forze di polizia di occupazione hanno informato i leader della chiesa che avrebbero limitato l’accesso, e mercoledì, hanno dichiarato che la partecipazione sarebbe stata limitata a 1.800 persone, incluso il clero, delle varie denominazioni ortodosse, come “precauzione di sicurezza”.