L’occupazione reprime le manifestazioni settimanali in Cisgiordania

Ramallah-InfoPal. Venerdì 18 ottobre, le forze di occupazione israeliane hanno represso le marce pacifiche organizzate dagli attivisti palestinesi in diversi villaggi della Cisgiordania per protestare contro il muro di separazione e il sequestro dei terreni a favore degli insediamenti.

Fonti locali hanno riferito di alcuni cittadini palestinesi feriti da proiettili di gomma e decine di casi di intossicazione da gas lacrimogeno.

Le stesse fonti hanno riferito che le forze israeliane hanno represso le manifestazioni dei villaggi di Bil’in e Nabi Saleh, vicino a Ramallah e Ma’sara, a Betlemme, organizzate dal Comitato popolare contro il Muro e gli insediamenti.

Nel villaggio di Bil’in, ovest di Ramallah, le forze di occupazione hanno impiegato i proiettili di gomma per reprimere i manifestanti. Un giovane palestinese è rimasto ferito mentre un fotoreporter è stato arrestato.

Le fonti hanno rivelato che il giovane, Abdullah Yassin, di 22 anni, è stato colpito al piede da un candelotto di gas lacrimogeno mentre il fotoreporter Magdi Ayed Abu Rahma, è stato arrestato. Inoltre, decine di persone sono rimaste intossicate per aver inalato il gas lacrimogeno.

A Nabi Saleh, ovest di Ramallah, gli abitanti sono riusciti a raggiungere l’ingresso meridionale del villaggio, chiuso da circa 10 anni, e aprirlo per poco tempo di fronte ai veicoli palestinesi, nonostante l’occupazione abbia vietato ai cittadini di usufruire della zona, riservandola per usi militari.

Sempre nello stesso villaggio, le forze di occupazione hanno attaccato i manifestanti palestinesi e gli attivisti internazionali con i proiettili di metallo ricoperti di gomma, le bombe assordanti e il gas lacrimogeno, con un bilancio di decine di casi di soffocamento.

Nel villaggio di Ma’sara, le forze di occupazione hanno attaccato i manifestanti, impedendoli di raggiungere l’area in cui sorge il Muro di separazione.

In un comunicato stampa, Hassan Barijiyah, coordinatore del Comitato nazionale contro il Muro e gli insediamenti a Betlemme, ha reso noto che i soldati israeliani hanno fermato la manifestazione e attaccato i partecipanti, impedendoli di raggiungere il Muro.

Barijiyah ha anche invitato ad ampliare la partecipazione popolare agli eventi organizzati per denunciare la politica coloniale dell’occupazione e sostenere i detenuti nelle carceri israeliane.