L’uso della forza da parte dei palestinesi per resistere all’oppressione è “ben fondato” nella legge internazionale, afferma la Cina

L’uso della forza da parte dei palestinesi per resistere all’oppressione è “ben fondato” nella legge internazionale, afferma la Cina

Pechino – MEMO. Rivolgendosi giovedì alla Corte internazionale di giustizia (ICJ), la Cina ha affermato che il ricorso alla lotta armata da parte dei palestinesi per ottenere l’indipendenza dal dominio straniero e coloniale è “legittimo” e “ben fondato” nel diritto internazionale.

“Nel perseguire il diritto all’autodeterminazione, l’uso della forza da parte del popolo palestinese per resistere all’oppressione straniera e completare la creazione di uno Stato indipendente è un diritto inalienabile e ben fondato nel diritto internazionale”, ha dichiarato l’ambasciatore cinese presso le Nazioni Unite, Zhang Jun, alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja.

Citando le risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’inviato di Pechino presso la corte mondiale ha affermato che i popoli che lottano per l’autodeterminazione possono usare “tutti i mezzi disponibili, compresa la lotta armata”.

“La lotta condotta dai popoli per la loro liberazione, il diritto all’autodeterminazione, compresa la lotta armata contro il colonialismo, l’occupazione, l’aggressione, la dominazione contro le forze straniere non dovrebbe essere considerata un atto di terrorismo”, ha aggiunto, citando le convenzioni internazionali.

Tuttavia, ha sottolineato che i veri atti di terrorismo sono un’altra cosa.

Le pratiche e le politiche di “oppressione di Israele hanno gravemente minato e impedito l’esercizio e la piena realizzazione del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione”, ha continuato Zhang Jun.

Traduzione per InfoPal di F.L.