Marzo 2012: Israele ha assassinato 30 palestinesi, 370 gli arrestati

Nablus – InfoPal. A conclusione del mese, Tadamon, Fondazione per i Diritti Umani, riporta all’attenzione dell’opinione pubblica, l’intensificazione riscontrata sulle aggressioni e sulle pratiche razziste di Israele contro il popolo palestinese.

Assasinii. “Trenta palestinesi sono stati assassinati a marzo scorso, in maggioranza nella Striscia di Gaza, nel corso della catena di raid omicidi nei quali 27 palestinesi avevano perso la vita”.

Tra le vittime, vi è anche Mahmoud Haniny, ex detenuto di Beit Fourik (Nablus), deportato a Gaza dopo il rilascio, assassinato da Israele mentre viaggiava in auto insieme al segretario del comitato di resistenza popolare, Zuhair al-Qaisi, e una donna di mezza età. Un missile dell’aviazione israeliana aveva centrato il veicolo sul quale viaggiavano.

“Tre minori di 18 anni sono stati assassinati in Cisgiordania. Sono Hamza Zayed Jaradaat, e Sa’id Juma’ah Jaradaat, entrambi di 12 anni, di Wadi ar-Rim (al-Khalil/Hebron). Il terzo è Zakariya Jamal Abu ‘Arram, di 17 anni, di Yatta, ucciso dagli israeliani, negli scontri tra soldati d’occupazione e la popolazione palestinese che tentava di impedire il riarresto di un ex detenuto della comunità.

Arresti e detenzioni illegali. Oltre 300 palestinesi sono stati arrestati a marzo 2012: 56 sono bambini, 7 donne, diversi ex detenuti.

Il noto ricercatore palestinese, esperto di affari dei detenuti, Riyad al-Ashqar, specifica: “370 palestinesi sono stati arrestati a marzo scorso ed è altissimo il numero dei bambini palestinesi sequestrati dagli israeliani nello stesso periodo”.

Rientrano tra queste violazioni i frequenti assalti ai danni dei detenuti palestinesi, ripetutamente aggrediti e umiliati perchè costretti a sottoporsi al test del Dna. A marzo 2012, sono stati oltre 10 gli assalti nelle celle. L’ultimo è stato condotto due giorni fa nel carcere di Nafha, quando 61 detenuti sono stati aggrediti fisicamente dagli israeliani.

Al-Ashqar evidenzia poi l’inasprimento del ricorso alla detenzione amministrativa (senz’accusa e prorogabile a oltranza, quindi pratica illegale, ndr) e di un più frequente ricorso alla sua proroga. A marzo, la giustizia israeliana ha esteso la detenzione amministrativa nei confronti di oltre 55 detenuti palestinesi.

E sono già numerose le decisioni di questa natura adottate da giudici israeliani nei primi due giorni del mese in corso, aprile 2012. L’ultima è stata decisa ieri nei confronti di Yousef ‘Arif, detenuto palestinese proveniente da Nablus (Cisgiordania Nord).
‘Arif ha 67, fu arrestato ad ottobre 2010 per presunta affiliazione al Jihad Islamico, e soffre di gravi patologie, peggiorate durante la detenzione. Ieri Israele ha esteso la sua detenzione amministrativa per la quinta volta consecutiva.

Questo è il clima nel quale i detenuti palestinesi sono determinati a continuare la propria protesta all’interno delle prigioni.
Domenica e lunedì scorso avevano proclamato lo sciopero della fame i detenuti palestinesi nella prigione di Megiddo mentre, i detenuti nelle carceri di Raymon, Nafhah, Eishel e ‘Asqalon ne annunciano uno generale per la giornata di oggi.