Mezzaluna Rossa: 800.000 abitanti di Gaza soffrono di insicurezza alimentare

Gaza. La Mezzaluna Rossa Palestinese ha lanciato l’allarme, giovedì, sul deterioramento delle condizioni umanitarie nelle città di Gaza e nel nord della Striscia, “a causa della continua aggressione e assedio israeliano, che impedisce la consegna degli aiuti”.

L’associazione ha affermato in una dichiarazione: “Circa 800.000 palestinesi soffrono di insicurezza alimentare, mancanza di acqua pulita e diffusa distruzione di infrastrutture, oltre a una grave scarsità di materiali di base, tra cui pane, verdure, latte artificiale, medicinali e articoli sanitari, esacerbando le difficoltà” affrontate dai cittadini.

Ha aggiunto che “i cittadini di Gaza ricorrono alla macinazione dei legumi per cercare di fare il pane a causa della mancanza di farina”, sottolineando che “soffrono mentre la situazione peggiora in inverno a causa del freddo estremo e della scarsità di mezzi di riscaldamento, coperte, e una corretta alimentazione, soprattutto dopo i gravi danni subiti nella maggior parte delle case e la frantumazione delle finestre”.

La Mezzaluna Rossa ha spiegato: “Il continuo divieto dell’ingresso di carburante nel nord della Striscia di Gaza da parte dell’occupazione minaccia di fermare il lavoro delle ambulanze ancora funzionanti e dei generatori di elettricità negli ospedali e nelle strutture idriche e igienico-sanitarie, oltre alle condizioni non sicure in queste aree che impediscono il movimento dei mezzi e delle squadre di soccorso.

“La squadra di valutazione e coordinamento sul campo, arrivato nella città di Gaza cinque giorni fa, ha lavorato per identificare i bisogni e le priorità per riattivare gli interventi e le risposte a Gaza e nel suo nord. Le ambulanze e i servizi di emergenza sono stati riattivati ​​nella città di Gaza dopo essere stati fermati con la forza circa due mesi fa”.

La squadra ha anche lavorato per “quantificare i danni causati dall’occupazione israeliana all’edificio dell’ospedale Al-Quds e determinare le necessità per riavviare gradualmente la struttura, soprattutto perché è stata esposta a un incendio e tutte le attrezzature mediche al suo interno sono state distrutte”.

Ha sottolineato che la sua squadra ha visitato gli ospedali parzialmente operativi a Gaza e nel nord, per conoscere la loro attuale capacità, le sfide più importanti che devono affrontare le équipe mediche e per determinare le esigenze per ripristinare completamente gli ospedali.

Ha evidenziato la necessità di consentire l’evacuazione dei feriti gravi e dei malati di cancro dal nord della Striscia di Gaza per ricevere cure all’estero.

Mercoledì, il ministero della Salute della Striscia di Gaza ha denunciato la diffusione dell’epatite A nella Striscia, “a causa del sovraffollamento nei luoghi di sfollamento e dei bassi livelli di igiene”.

Il Ministero ha avvertito che l’esame di laboratorio per il sangue (CBC) sarà interrotto a causa della mancanza di materiali correlati.

I palestinesi sfollati nella Striscia di Gaza vivono in condizioni umanitarie difficili e dure, a causa dell’aggressione continua dell’occupazione israeliana per più di 100 giorni, e della conseguente mancanza di latrine e bagni, e di metodi di igiene personale.

(Fonte: Quds Press).