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Ramallah – WAFA. Il ministero degli Affari esteri e degli espatriati ha dichiarato mercoledì che segue con grave preoccupazione l’attacco coordinato alla figura della Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati dal 1967, Francesca Albanese.
Ad Albanese è stato recentemente negato l’ingresso nei Territori Palestinesi Occupati, inclusa Gerusalemme Est, dalle autorità d’occupazione israeliane, impedendole così di attuare il suo mandato.
“Tali diffamazioni infiammanti […] sono un’ulteriore prova che i difensori dell’occupazione israeliana e dei suoi crimini e coloro che sono complici di tali crimini, attraverso la normalizzazione, le scuse o l’insabbiamento, non hanno alcuna risposta logica o basata sui fatti contro le solide affermazioni della signora Albanese sulla situazione in Palestina”, ha affermato il ministero in una nota.
La dichiarazione aggiunge: “Queste sono tattiche vecchie e collaudate che non devono essere considerate come fattuali o credibili. La competenza e la solida analisi giuridica della dott.ssa Albanese sono irreprensibili, poiché basate su fatti oggettivi e sulla legge”.
Il ministero degli Esteri ha invitato tutti gli stati, i funzionari competenti delle Nazioni Unite, gli studiosi di diritto e la comunità globale dei diritti umani a respingere inequivocabilmente questa campagna, che mira a mettere a tacere e diffamare le voci pro-giustizia che si esprimono coraggiosamente contro i crimini prolifici e sistemici di Israele e contro le gravi violazioni di Diritti dei palestinesi e gli obblighi ai sensi del diritto internazionale.
“Chiediamo inoltre agli Stati di assumersi le proprie responsabilità nel difendere la Relatrice speciale ed il suo inestimabile lavoro. In caso contrario, invieremo un messaggio grave a tutti gli altri esperti legali e difensori dei diritti umani […]. Queste tattiche non devono prevalere. Non devono avere successo”.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.