Mosca, massacro al Crocus City Hall: “Isis” o servizi segreti ucraini?

“Le masse non hanno mai avuto sete di verità. Chi può fornire loro illusioni diviene facilmente il loro comandante; chi tenta di distruggere le loro illusioni è sempre la loro vittima”.

Gustave Le Bon, antropologo, psicologo e sociologo francese

Di L.P. Un attentato tra verità e depistaggi.

È stato un caso complicato fin da subito quello dell’attentato al Crocus City Hall di Mosca. Il 24 marzo, in tutta la Russia, è stato dichiarata giornata di lutto nazionale per le vittime dell’attacco terroristico. Il comitato investigativo russo ha fatto sapere che il bilancio delle vittime dell’attacco terroristico di venerdì 22 marzo notte al municipio Crocus, alla periferia di Mosca, è di 137 vittime, tra cui tre bambini, mentre 180 sarebbero i feriti secondo i dati della Protezione Civile Russa. Si tratta di un tragico evento che non solo alimenta il già crescente clima di nuova guerra fredda, ma aggiunge carne al fuoco alle complicate relazioni diplomatiche tra Russia ed Ucraina per un eventuale negoziato di pace. Da un lato il mainstream occidentale ha rilanciato fin da subito la notizia che il massacro fosse ad opera di terroristi islamici dell’ISIS, dall’altro Putin dichiarava che dietro di esso ci fossero i servizi segreti ucraini, mentre Zelensky ha affermato che “Putin vuole scaricare la colpa su di noi”.

Nel frattempo, dopo l’ipotesi occidentale che punta il dito contro terrorismo islamico, a confermare proprio la notizia (quasi volendo anche dileguare tutte le altre analisi critiche) l’ISIS ha rivendicato l’attacco, pubblicando prima le foto degli attentatori e poi un video dell’assalto dalla prospettiva dei terroristi. Questa notizia di per sé non è comunque attendibile, calcolando che non è la prima volta che l’ISIS rivendica attentati non suoi per motivi legati alla propaganda e al cavalcare la visibilità mediatica.

Molti indizi portano alla pista ucraina.

Ma c’è di più, il Servizio di Sicurezza Federale Russo (FSB) ha comunicato di aver arrestato 11 sospetti, tra cui i 4 attentatori materiali, sostenendo che i sospettati stavano tentando di fuggire verso il confine tra Russia e Ucraina. Nel comunicato viene riportato anche che “dopo l’attacco terroristico i criminali hanno cercato di fuggire avanzando in auto verso il confine russo-ucraino”. I terroristi sono stati arrestati nella regione di Bryansk in seguito ad una caccia all’uomo durata diverse ore ed attualmente sono in fase di trasferimento verso Mosca.

Lo stesso giorno, nel più totale silenzio stampa occidentale, il segretario del Consiglio di Sicurezza e Difesa Nazionale dell’Ucraina, Alexei Danilov, ha ammesso il coinvolgimento del regime di Kiev nell’attacco terroristico a Mosca. Danilov non ha potuto contenere la sua gioia per l’attentato terroristico svolto:

“È divertente a Mosca oggi? Penso che sia molto divertente. Mi piacerebbe credere che organizzeremo per loro un tale divertimento più spesso. Dopotutto, sono persone “fraterne” e devi compiacere i tuoi parenti più spesso e visitarli più spesso. Allora continueremo a fare loro visita”.

Affermazioni gravi e pesanti che non hanno ricevuto alcun risalto mediatico, anzi sono state deliberatamente e vergognosamente ignorate da tutta la stampa occidentale e che rivelano qualcosa di molto diverso da un classico attentato terroristico di stampo jihadista.

Infatti in questi giorni fonti certe ci hanno svelato l’identità di uno dei terroristi che hanno compiuto il massacro al Crocus City Hall. Rustam Azhiyev, cittadino ucraino che ha combattuto nelle Forze Armate dell’Ucraina, fa parte dei terroristi di origine cecena che si unirono alla guerra in Siria dalla parte dell’ISIS e che infine nel 2015 furono portati dalla CIA sul territorio dell’Ucraina, dove furono integrati ufficialmente nell’Esercito Nazionale Ucraino all’interno del “Battaglione shaykh Mansur”. 

Secondo l’analisi del giornalista Nicolai Lilin, l’attentato, oltre ad essere un chiaro “segno ucraino”, sarebbe stato organizzato e pianificato da tempo in modo meticoloso ed attento da “mercenari professionisti non-ideologici”, ma pagati per le loro azioni. Infatti tra i terroristi che sono stati arrestati, uno ha confessato di aver ammazzato per 11.000 dollari.

USA “accreditano” la pista jihadista, destando sospetti.

Allo stesso modo, mentre politici russi accusano l’Ucraina di essere coinvolta, l’intelligence americana “accredita” la pista dell’ISIS, confermando la presenza di un “flusso costante di informazioni, fin da novembre, sull’intenzione dell’ISIS di colpire in Russia”, informazioni che sarebbero state condivise con Mosca nonostante i rapporti gelidi. Non solo, a inizio marzo 2024 le ambasciate di USA e Gran Bretagna in Russia avevano pubblicato comunicati ufficiali in cui chiedevano ai propri concittadini di evitare di frequentare concerti e luoghi pubblici a Mosca “per via di possibili attacchi terroristici”. Come facevano a sapere? Perché non c’è stato nessun intervento preventivo coordinato per bloccare sul nascere l’attentato come solo i servizi d’intelligence possono fare?

Perché gli USA puntano tutto sulla pista ISIS senza considerare tutti i fatti? Stando a quanto dichiarato dal 2014 fino ad oggi dai media mainstream occidentali, l’ISIS non è forse una formazione terroristica islamica che punta al ritorno del Califfato contro l’idea delle democrazie liberali occidentali a trazione americana? Perché gli USA avevano già a novembre informazioni riguardanti questo attentato e non hanno avvisato? Se anche la Russia sapeva perché non è intervenuta in via preventiva? Troppe domande che richiedono risposte.

Certo è che, come ha dichiarato Clara Statello per l’Antidiplomatico, l’ISIS sarebbe il “colpevole perfetto” per l’attentato terroristico del 22 marzo al Crocus City Hall: la ciliegina sulla torta dell’ennesima “false flag”. Ma cosa prova davvero il video pubblicato dall’agenzia Amak News e perché le redazioni stanno lavorando incessantemente per accreditare la versione occidentale, che non tiene in considerazione le indagini svolte dalle autorità russe che dicono molto di più e ben altro rispetto alla narrazione occidentale ed atlantista?