MEMO. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con il sostegno dell’Unione Europea, “sta fornendo le scorte di medicinali per eventi traumatici urgentementi a Gaza, e la formazione pratica per il personale sanitario che lavora nei punti di stabilizzazione dei traumi in prima linea (TSP)”, secondo quanto reso noto in un comunicato stampa dell’OMS rilasciato giovedì.
“Le medicine essenziali e le forniture mediche per curare più di 100 mila persone sono state consegnate agli ospedali e ai TSP – ha dichiarato l’OMS – colmando le lacune critiche, mentre le scorte si esaurivano rapidamente a causa del numero crescente di feriti della Grande Marcia del Ritorno”.
“Il ruolo degli operatori sanitari nei punti di stabilizzazione del trauma è fondamentale”, ha affermato il dott. Gerald Rockenschaub, capo dell’ufficio dell’OMS per Gaza e la Cisgiordania.
“Il personale sanitario dei TSP di solito è il primo a vedere i pazienti feriti, e la loro capacità di rianimare, stabilizzare e trattare i pazienti con lesioni gravi può aumentare significativamente le probabilità di sopravvivenza degli stessi, prima che vengano indirizzati all’ospedale per ulteriori cure mediche”, ha aggiunto.
“Una catena è forte quanto il suo anello più debole”, afferma Michelle Čičić, che sovrintende alle operazioni umanitarie dell’UE in Palestina. “È fondamentale che siamo in grado di fornire ai pazienti assistenza d’emergenza dal punto di ferimento al momento in cui vengono rilasciati dall’ospedale. Questo serve a migliorare il sistema sanitario a Gaza nella sua totalità”.
L’OMS afferma che dal 30 marzo all’inizio di settembre “più di 18 mila persone sono state ferite durante le manifestazioni in corso a Gaza”, di cui oltre 8.600 sono state gestite direttamente nei TSP, e 9.500 si sono rivolti agli ospedali per cure specialistiche.
“Quando mi hanno sparato ad una gamba, sono stato portato al più vicino centro di stabilizzazione di trauma, a meno di 5 minuti di distanza. I medici hanno curato la mia ferita e si sono accertati che fossi abbastanza stabile per essere portato in ospedale. Senza questa assistenza medica immediata per salvare la mia gamba, sarei sopravvissuto al viaggio in ospedale, ma la mia gamba avrebbe potuto essere permanentemente danneggiata”, ha affermato Waleed, una delle migliaia di palestinesi trattati nei TSP, secondo l’OMS.
Traduzione di F.H.L.