ONU: il settore sanitario di Gaza viene soffocato lentamente

New York. Il Sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari e Coordinatore degli aiuti d’emergenza, Martin Griffiths, ha avvertito, mercoledì, che il settore sanitario nella Striscia di Gaza sta peggiorando a causa del continuo attacco da parte di Israele.

“Il settore sanitario a Gaza viene lentamente soffocato, mentre gli ospedali continuano a essere presi di mira. E cosa succede quando il sistema sanitario collassa? Le madri incinte non possono partorire in sicurezza. I bambini non possono ricevere i vaccini. I malati e i feriti non possono essere curati. La gente muore”, ha scritto Martin Griffiths su X. “Questa guerra deve finire”.

Il suo portavoce, Stephane Dujarric, ha dichiarato che sono stati segnalati altri bombardamenti nelle vicinanze dell’ospedale al-Aqsa, a Deir al-Balah.

“I nostri partner umanitari affermano che, da mercoledì, sono disponibili solo un quinto dei 5 mila posti letto necessari per far fronte ai traumi e alle esigenze di emergenza a Gaza.

“E su 77 centri sanitari primari, più di tre quarti non funzionano, lasciando molte persone a Gaza senza accesso ai servizi sanitari di base”, ha dichiarato Dujarric ai giornalisti.

Il sistema sanitario di Gaza è praticamente collassato”.

Ha aggiunto che 350 mila persone con malattie croniche e circa 485 mila con disturbi mentali continuano a subire interruzioni nei loro trattamenti.

Dujarric ha avvertito che 1,9 milioni di persone sfollate a causa del conflitto sono “ad alto rischio” di malattie trasmissibili a causa delle cattive condizioni di vita, dei rifugi sovraffollati e della mancanza di accesso ad acqua, servizi igienici e sanitari adeguati.

“Il sistema sanitario di Gaza è praticamente collassato. Ci sono pochissimi ospedali effettivamente operativi e quelli che lo sono funzionano al di sopra della capacità con forniture insufficienti”, ha affermato.

Secondo le Nazioni Unite, circa l’85% dei gazawi è stato sfollato, mentre tutta la popolazione è in condizioni di insicurezza alimentare. Centinaia di migliaia di persone vivono senza un riparo e meno della metà dei camion di aiuti entra nei Territori rispetto a prima dell’inizio del conflitto.

(Fonti: MEMO, Quds Press, Quds News network).

Traduzione per InfoPal di F.L.