Organizzazione di Gerusalemme: Israele sta attuando un piano per ebraicizzare l’intera città

Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal.Un’organizzazione di Gerusalemme ha lanciato l’allarme sull’aumento dell’intensità degli scavi israeliani, effettuati nella strada che porta a Bab al-Maghariba, ubicata sul lato ovest della moschea di al-Aqsa. Inoltre, l’organizzazione ha reso noto che Israele ha deciso di aprire una sinagoga per donne, sempre nelle stessa strada.

In un comunicato stampa diramato martedì 22 gennaio, l’Organizzazione islamo-cristiana per il sostegno ad al-Quds e ai suoi luoghi santi ha reso noto che “i continui scavi nella zona dei palazzi Omayyadi, insieme alla distruzione e al furto di intere epoche storiche, e la costruzione di tunnel per coloni a Silwan, fanno parte di un piano integrato finalizzato all’ebraicizzazione di Gerusalemme, per travolgerla e trasformarla in una nuova città, che non ha alcun legame con il suo passato da città dell’identità araba”.

L’organizzazione ha osservato che “questi scavi distruttivi non sono una novità nella zona di Bab al-Maghariba, di fatto, Israele aveva già distrutto l’intero quartiere dei Maghrebini, e rimosso il suo ricco patrimonio di civiltà e storia”. Essa ha sottolineato che “le autorità di occupazione distruggono deliberatamente tutto ciò che è arabo in quel quartiere, per attribuirgli dei tratti ebraici, e realizzare i giardini talmudici”.

L’organizzazione ha aggiunto che “Israele sta attuando un grande piano nella città Santa, tutte le distruzioni dei monumenti e la costruzione di gallerie e sinagoghe fanno parte degli sforzi atti a dimostrare le pretese sioniste sulla città di Gerusalemme, e costruire l’Antico Tempio ebraico, sulle rovine della civiltà arabo-islamica”.

Dal canto suo, il segretario generale dell’organizzazione, Hanna Issa, ha dichiarato che “tutte le mosse sospette, che Israele attua in silenzio, mirano ad alterare il patrimonio di Gerusalemme e rubare la sua storia e i suoi monumenti”. Issa ha sottolineato che “Israele non si sta limitando a scavare nella zona di Bab al-Maghariba, ma i suoi crimini vanno oltre, raggiungendo perfino la piazza di al-Buraq (Muro del Pianto), che l’occupazione cerca di espandere e trasformare in un luogo di preghiera per ebrei”.