Organizzazione statunitense per i diritti fa causa a Biden per non aver impedito il genocidio a Gaza

Gaza-PIC. Un’organizzazione di supporto legale con sede a New York ha dichiarato martedì che intende fare causa al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e ai membri della sua amministrazione per non aver impedito il “genocidio” del popolo palestinese a Gaza.

“Questa causa è stata intentata per conto di organizzazioni per i diritti umani e singoli palestinesi al fine di far rispettare quello che è forse il più basilare e importante obbligo legale e morale del mondo: l’obbligo di prevenire il genocidio, la distruzione di un popolo”, ha scritto il Centro per i Diritti Costituzionali (CCR) nella presentazione della denuncia.

La denuncia, presentata per conto di diversi gruppi palestinesi, tra cui Al-Haq e Defense for Children International, sostiene che il “genocidio in atto” del popolo palestinese a Gaza è stato finora reso possibile dal “sostegno incondizionato concesso” dagli accusati, il presidente Joe Biden, il segretario di Stato Antony Blinken e il segretario alla Difesa Lloyd Austin.

“In qualità di alleato più stretto e di sostenitore più importante di Israele, di maggior fornitore di assistenza militare con ampio margine e di maggior beneficiario dell’assistenza estera statunitense dalla Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti hanno a disposizione i mezzi per poter avere un effetto deterrente sui funzionari israeliani che ora perseguono atti di genocidio contro il popolo palestinese a Gaza”, ha aggiunto.

Il documento accusa, inoltre, gli imputati di aver respinto gli appelli per un cessate il fuoco o per limitare l’assistenza militare statunitense da parte di Israele, nonostante le “sconcertanti vittime civili”.

Nel frattempo, oltre 400 funzionari politici e membri dello staff che rappresentano circa 40 agenzie governative hanno inviato martedì una lettera al Presidente Biden per protestare contro il suo sostegno a Israele nella guerra contro Gaza.

La lettera, nell’ambito del crescente dissenso interno per il sostegno dell’amministrazione alla guerra israeliana, sollecita il presidente a chiedere un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e di spingere Israele a consentire l’ingresso degli aiuti umanitari nel territorio. È soltanto l’ultima delle numerose lettere di protesta inviate da funzionari dell’amministrazione Biden, tra cui tre note interne al Segretario di Stato Antony J. Blinken firmate da decine di dipendenti del Dipartimento di Stato, e una lettera aperta sottoscritta da oltre 1.000 dipendenti dell’Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale.

“La stragrande maggioranza degli americani è a favore di un cessate il fuoco”, si legge nella lettera, che cita un sondaggio di Date for Progress pubblicato il 18 e il 19 ottobre, secondo il quale il 66% degli americani, compreso l’80% dei democratici, sostiene che gli Stati Uniti dovrebbero fare pressione su Israele per imporre un cessate il fuoco.

“Inoltre, gli americani non vogliono che le forze armate statunitensi siano coinvolte in un’altra guerra costosa e insensata in Medio Oriente”.

La lettera è giunta dopo che almeno tre canali interni di dissenso sono stati presentati da decine di dipendenti del Dipartimento di Stato, oltre a una lettera aperta di alcuni dipendenti dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) che criticava la politica dell’amministrazione Biden nei confronti di Israele.

Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi