Organizzazioni della società civile europea e palestinese: la UE ritenga Israele responsabile dei crimini che commette

Ramallah – WAFA. Le organizzazioni palestinesi ed europee della società civile hanno chiesto all’Unione Europea di ritenere Israele responsabile per i suoi atti nei Territori palestinesi occupati.

Oltre 20 organizzazioni palestinesi e 40 della società civile europea hanno scritto una lettera a Josep Borrell, alto rappresentante della politica estera e della sicurezza dell’UE, e ai ministri degli Esteri degli Stati membri dell’Unione Europea “per esprimere la nostra profonda preoccupazione per la decisione di rinnovare il Consiglio d’Associazione UE – Israele”, che cerca di riprendere il dialogo formale e rafforzare la cooperazione con Israele ed integrare i molto problematici “Accordi di Abramo”.

La lettera afferma che il rinnovo del Consiglio “normalizzerà ulteriormente le pratiche autoritarie e oppressive invece dei valori democratici e dei diritti umani e continuerà ad omettere le violazioni del diritto internazionale che vengono commesse contro il popolo palestinese”.

“Il Consiglio d’associazione dovrebbe riunirsi di nuovo, in un momento in cui Israele ha intensificato i suoi attacchi contro il popolo palestinese, compresi cittadini europei. Più di 140 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano in Palestina, dall’inizio dell’anno, senza che siano stati trovati dei responsabili. Negli ultimi mesi, l’esercito israeliano ha invaso ripetutamente campi profughi e città palestinesi, tra cui Jenin e Nablus, nella Cisgiordania occupata, uccidendo più di 27 palestinesi nella sola Jenin. Queste incursioni illegali hanno portato all’uccisione mirata della giornalista Shireen Abu Aqleh, nel maggio 2022, la cui famiglia continua a chiedere giustizia e responsabilità”, hanno affermato le organizzazioni nella lettera, che ha proseguito citando molte altre violazioni israeliane contro i palestinesi in tutti i Territori occupati negli anni.

“Invece di consentire ad Israele di consolidare la sua impresa coloniale ed il regime d’Apartheid, premiandolo con un’ulteriore cooperazione economica ed il commercio di attrezzature e tecnologie militari dannose, l’UE e i suoi Stati membri hanno l’obbligo e l’interesse di ritenere Israele responsabile e porre fine all’impunità”, hanno affermato, invitando l’UE a rivedere la sua decisione di riprendere la riunione del Consiglio d’associazione e gli accordi di cooperazione recentemente firmati con Israele, e “a ritenere Israele responsabile per i suoi persistenti crimini e per le violazioni dei diritti umani commessi contro il popolo palestinese”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.