infopal
Quds Press e MEMO. In un rapporto mensile congiunto, pubblicato lunedì 23 maggio, le organizzazioni per i diritti dei prigionieri hanno dichiarato che, ad aprile, l’esercito israeliano ha arrestato 1.228 palestinesi, inclusi 165 bambini e 11 donne.
La Commissione per gli affari dei detenuti e degli ex detenuti, il Club dei prigionieri palestinesi, l’Associazione Addameer per il sostegno ai prigionieri e il Wadi Hilweh Information Center di Gerusalemme hanno riferito che le autorità israeliane hanno lanciato una massiccia campagna di arresti – la più grande dall’inizio di quest’anno. La maggior parte degli arresti è avvenuta a Gerusalemme, con 793 palestinesi detenuti, inclusi 139 bambini.
Inoltre, le organizzazioni hanno sottolineato che Israele ha emesso 154 ordini di detenzione amministrativa (senza accusa né processo), inclusi 68 nuovi ordini.
Gli arresti, secondo il rapporto, sono stati accompagnati da gravi violazioni contro i detenuti e le loro famiglie, oltre alla registrazione di diversi casi di ferimenti – alcuni dei quali gravi.
I prigionieri e le organizzazioni per i diritti umani hanno sottolineato che “l’occupazione ha utilizzato l’uso di proiettili contro i detenuti, oltre alla politica di punizione collettiva che ha colpito la maggior parte delle loro famiglie, attraverso atti vandalici e distruzione di case, terrorismo e minacce di arresto, l’uso di cani poliziotto e altri metodi”.
Il rapporto afferma che, fino alla fine di aprile 2022, il numero di prigionieri palestinesi nelle carceri dell’occupazione ammontava a circa 4700, tra i quali 32 donne, 170 minori e più di 600 detenuti amministrativi.
“Il più alto tasso di arresti è stato a Gerusalemme, dove si sono registrati 793 casi, tra cui 139 bambini e minorenni, mentre il numero di ordini di detenzione amministrativa emessi durante il mese ha raggiunto 154, di cui 68 nuovi e 86 di proroga”.