“Palestinesi all’estero”: la deportazione di shaykh Bakirat mira a svuotare Gerusalemme dei suoi simboli nazionali

Gerusalemme/al-Quds. Il Comitato gerosolimitano della Conferenza popolare per i palestinesi all’estero (un organismo internazionale indipendente) ha affermato mercoledì che “la politica di deportazione che prende di mira attivisti e figure religiose e legali a Gerusalemme mira a svuotare la città dei suoi simboli nazionali e giovanili, per facilitare l’infiltrazione degli insediamenti sionisti e gli attacchi dei coloni e la profanazione della benedetta moschea di al-Aqsa”.

In un comunicato stampa ricevuto da Quds Press, il comitato ha spiegato che “la politica del nemico sionista non riuscirà a scoraggiare i gerosolimitani e i palestinesi dal difendere le santità della nazione islamica in al-Quds ash-Sharif”.

Il Comitato ha invitato “tutte le associazioni e le associazioni accademiche e i governi responsabili a preservare il retaggio arabo della nostra eterna capitale e la santità della nostra benedetta Moschea, attraverso un intervento serio e rapido, per impedire l’attuazione della decisione del nemico, di rimuovere shaykh Najeh Bakirat dalla sua città, che ama e serve da decenni”.

Ha incoraggiato “il nostro popolo palestinese ad uscire in veglie di protesta per impedire l’attuazione delle decisioni di espulsione”.

Le autorità di occupazione avevano deportato Bakirat dalla città di Gerusalemme per un periodo di 6 mesi, che poteva essere prolungato, e gli avevano impedito di viaggiare, sostenendo che era “un attivista di alto livello di Hamas e un partner nelle attività di sicurezza”.

(Fonti: Quds Press e MEMO).

(Foto: Wikipedia).