Palestinesi commemorano il 32° anniversario del massacro di al-Aqsa

Gerusalemme occupata/al-Quds – PIC. Il popolo palestinese ha commemorato sabato 8 ottobre il 32° anniversario del primo massacro della moschea di al-Aqsa, commesso dalle forze d’occupazione israeliane nel 1990.

Lunedì 8 ottobre 1990, prima delle preghiere di mezzogiorno, coloni estremisti appartenenti ai gruppi del “Monte del Tempio” cercarono di creare le fondamenta per il presunto tempio presso la moschea di al-Aqsa, scatenando scontri con i fedeli palestinesi. Le forze di polizia israeliane intervennero e aprirono il fuoco indiscriminatamente contro decine di fedeli musulmani all’interno della moschea, uccidendo almeno 21 persone, ferendone più di 200 e arrestandone altre 270.

All’epoca, la polizia impedì agli equipaggi delle ambulanze di entrare nel luogo sacro e ritardò per lunghe ore l’evacuazione delle vittime. Prima del massacro, la polizia israeliana istituì posti di blocco su tutte le strade che portano alla moschea, per impedire ai fedeli musulmani di raggiungere il luogo sacro. Tuttavia, molti fedeli si erano già radunati all’interno della moschea poche ore prima, in risposta agli appelli popolari che esortavano i gerosolimitani a proteggere il luogo santo.

L’autorità d’occupazione israeliana aveva anche diffuso una dichiarazione, pochi giorni prima del massacro, in cui incitava i coloni ebrei a dirigersi in massa verso la moschea di al-Aqsa, in occasione della festa del Sukkot. In seguito al massacro, gruppi di coloni ebrei chiusero la porta al-Maghariba della moschea di al-Aqsa, sostenendo che l’ingresso dei musulmani attraverso questa porta sarebbe stata una minaccia per le loro vite.