Inviati arabi: negoziati futuri a rischio se il Regno Unito dovesse spostare l’ambasciata a Gerusalemme

Gerusalemme/al-Quds – MEMO. Gli ambasciatori dei paesi arabi nel Regno Unito hanno scritto al primo ministro Liz Truss per esortarla a non spostare l’ambasciata britannica in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, avvertendo che potrebbe ostacolare futuri accordi commerciali.

Secondo il quotidiano The Guardian, che non ha rivelato le sue fonti, gli ambasciatori hanno inviato una lettera scritta congiunta a Truss poco prima che si recasse a New York per l’Assemblea Generale Unita (UNGA), dove ha incontrato il suo omologo israeliano Yair Lapid e ha affermato che il suo ufficio esaminerà l’ubicazione dell’ambasciata britannica.

Secondo quanto riferito, gli ambasciatori hanno scritto che la mossa sarebbe “illegale e avventata”; alcuni diplomatici arabi hanno avvertito che potrebbe rischiare di impedire un accordo di libero scambio – che dovrebbe essere firmato alla fine di quest’anno – tra il Regno Unito ed il Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC).

Secondo il giornale, i firmatari della lettera includono gli ambasciatori degli Emirati Arabi Uniti (EAU) e del Bahrain, che, nel 2020, firmarono gli Accordi di Abraham per normalizzare le relazioni con Israele, insieme al Marocco e successivamente al Sudan.

Secondo quanto riferito, il motivo per cui i paesi che hanno firmato gli Accordi di Abraham si oppongono al potenziale trasferimento dell’ambasciata britannica a Gerusalemme “è perché temono che la normalizzazione con Israele possa essere vista come una giustificazione per gli altri Stati per trasferire le loro ambasciate nella città santa”.

Il progetto di trasferimento delle ambasciate a Gerusalemme fu avviato dagli Stati Uniti sotto l’amministrazione dell’ex-presidente Donald Trump, che, nel 2018, riconobbe, tra le polemiche generali, la città come capitale di Israele, respingendo in tal modo l’idea che Gerusalemme Est sia la capitale di un futuro stato palestinese.

Da allora, solo Guatemala, Kosovo e Honduras hanno seguito le orme di Washington, con altri paesi come l’Ungheria, la Repubblica Ceca, la Serbia e l’Australia che hanno istituito filiali ufficiali del commercio o della difesa a Gerusalemme. Tuttavia, ad agosto, il ministero degli Esteri honduregno ha dichiarato che stava valutando la possibilità di riportare la sua ambasciata a Tel Aviv.

Il Guardian ha citato un ex-diplomatico britannico anonimo che ha definito Truss una “Trump da sterlina”, che sta cercando di emulare l’ex-presidente degli Stati Uniti. “Sembra scimmiottare Donald Trump. La differenza è che gli Stati Uniti sono abbastanza grandi per farsi strada in Medio Oriente. Il Regno Unito non lo è”.

Quel diplomatico ha espresso una visione pessimistica degli effetti della potenziale mossa, prevedendo che “se il Regno Unito spostasse la sua ambasciata, avrebbe un effetto domino tra alcuni paesi dell’Unione Europea, come l’Ungheria, e danneggerebbe l’interesse britannico nel mondo arabo”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.