PCHR: Israele prosegue nella politica di divieto delle attività relative alle elezioni a Gerusalemme

PCHR. Sabato, le forze di occupazione israeliana (IOF) hanno vietato un secondo incontro, organizzato nella Gerusalemme est occupata da organizzazioni della società civile e da diversi candidati di Gerusalemme in corsa per le elezioni per discutere le elezioni generali palestinesi. Le IOF hanno anche arrestato quattro candidati, sottoponendoli a indagini prima di rilasciarli e ordinare loro di non svolgere attività simili. Il Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR) condanna fermamente tali pratiche, che fanno parte dei tentativi delle autorità israeliane per impedire lo svolgimento delle elezioni generali palestinesi. Inoltre, tali pratiche riflettono una chiara volontà politica per impedire la partecipazione di Gerusalemme alle elezioni e negare ai Palestinesi gerosolimitani il diritto di votare o di candidarsi alle elezioni.

Secondo le indagini del PCHR, verso le 14:00 di sabato 17 aprile 2021, le IOF hanno imposto un cordone di sicurezza intorno al candidato Naser Qaws che ha affermato che queste hanno deliberatamente chiuso tutte le strade che conducono al St. George Hotel nel centro della Gerusalemme est occupata, per impedire il secondo incontro organizzato per discutere dello svolgimento delle elezioni legislative palestinesi nella Gerusalemme est occupata.

Qaws ha aggiunto che i candidati si sono riuniti in Salah al-Din Street e hanno tenuto una conferenza stampa, sottolineando che non si terranno elezioni senza Gerusalemme. Le IOF hanno disperso il raduno, interrotto la conferenza e arrestato Qaws insieme al candidato Ratiba Abu Ghush. Sono stati quindi portati per l’interrogatorio alla stazione di polizia di al-Maskoubeya, a Gerusalemme ovest, insieme al candidato Ashraf al-A’war, che era stato arrestato vicino al St. George Hotel. Qaws ha aggiunto che il servizio di intelligence israeliano li ha interrogati sulle loro attività elettorali, che sono vietate nella Gerusalemme est occupata, avvisandoli che le IOF vieteranno qualsiasi attività relativa alle elezioni con il pretesto che il governo israeliano non ha emesso decisioni che consentono di tenere elezioni a Gerusalemme. I candidati sono stati successivamente rilasciati.

Va sottolineato che il 6 aprile 2021, le IOF hanno vietato una riunione simile, che avrebbe dovuto tenersi presso l’Ambassador Hotel nella Gerusalemme est occupata, hanno arrestato due candidati, tra cui Naser Qaws, candidati per la lista elettorale di Fatah. I due candidati sono stati quindi deferiti per indagini e le IOF hanno detto loro che qualsiasi attività legata alle elezioni è vietata nella Gerusalemme est occupata.

Nello stesso contesto, le IOF continuano a impedire e a intervenire nelle elezioni palestinesi arrestando i candidati e minacciando altri affinché non si candidino alle elezioni o arrestandone alcuni in Cisgiordania. Il 6 aprile, le IOF hanno arrestato Hasan Mohammed Wardian (62 anni), candidato della lista filo-Hamas “Gerusalemme è il nostro destino”, nella sua casa di Betlemme, e lo hanno posto in detenzione amministrativa per quattro mesi. Inoltre, il 12 aprile, le IOF hanno arrestato Najeh Abdullah Dar ‘Assi (47 anni), altro candidato della lista elettorale “Gerusalemme è il nostro destino”, nella sua casa di Ramallah.

Queste pratiche fanno parte dei tentativi dell’occupazione israeliana di ostacolare le elezioni palestinesi, specialmente a Gerusalemme. La situazione dovrebbe peggiorare con l’avvicinarsi delle elezioni. Tali pratiche contraddicono gli obblighi internazionali di Israele, in particolare l’articolo 25 del Patto internazionale per i  diritti civili e politici, che garantisce il diritto di ogni cittadino di scegliere i propri rappresentanti, e l’articolo 21 dello stesso Patto che garantisce il diritto a riunioni pacifiche.

Il PCHR ha sottolineato che la partecipazione di Gerusalemme alle elezioni non è una questione di numero o geografia, ma rifletterebbe una significativa connotazione politica riguardo ai diritti nazionali palestinesi e al diritto dei Palestinesi di Gerusalemme di affrontare “l’affare del secolo”, gli sforzi per ottenere una maggioranza ebraica, creare nuove realtà e il crimine di pulizia etnica contro i Palestinesi nella città occupata. Va sottolineato che i Palestinesi a Gerusalemme hanno preso parte alle precedenti elezioni tenutesi nel 1996, 2005 e 2006.

Il PCHR conferma che Gerusalemme est è un territorio occupato e tutte le misure prese dalle autorità israeliane in seguito all’occupazione della città nel 1967 non cambiano il suo status giuridico secondo il diritto internazionale e le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza.

Il PCHR invita quindi la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità e ad agire seriamente per tenere le elezioni a Gerusalemme per garantire il diritto dei palestinesi che vivono a Gerusalemme di votare o di candidarsi alle elezioni. Il PCHR chiede anche alla comunità internazionale di esercitare pressioni sull’occupazione israeliana e di fermare la sua interferenza nelle imminenti elezioni palestinesi.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli