Per impedire il voto in sede Onu, colloqui segreti tra Israele e Anp

Imemc. Il presidente israeliano Shimon Peres ha avuto un colloquio segreto con il capo dei negoziatori palestinesi a Ramallah, Saeb Erekat.

Il colloquio rappresenta un tentativo di riprendere i “negoziati di pace” e fermare le richieste palestinesi presso l'Onu per la fondazione di uno Stato, a settembre.

La notizia è stata divulgata dal quotidiano israeliano “Haaretz” che ha riferito dell'incontro avvenuto martedì, quando Peres ed Erekat hanno cercato una formula su confini e status di Gerusalemme in grado di far riprendere il processo di pace.

Come riportato, i due hanno esaminato le mappe e hanno esplorato le opzioni possibili per uno scambio o una restituzione di territori.

Fonti palestinesi confermano che i due ufficiali si sono incontrati in diverse occasioni, l'ultima, questa settimana. Israele si oppone con decisione alla richiesta palestinese per lo Stato che dovrebbe essere proclamato a settembre, ma l'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha assicurato che “solo l'inizio di colloqui di pace seri potrà allontanare il voto in sede Onu”.

Gli ufficiali israeliani sono preoccupati da un'esplosione di violenza in Cisgiordania conseguente al voto all'Onu.
L'agenzia “Pnn” ha svelato la notizia secondo la quale Israele ha ordinato una spesa di 22milioni di dollari per l'acquisto di armi non letali da utilizzare in vista di settembre.

All'inizio dell'anno, il presidente statunitense Barak Obama aveva dichiarato che “la soluzione dei due Stati dovrebbe basarsi sui confini occupati da Israele nel 1967 per mezzo di uno 'scambio di terra'”.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, allora, aveva risposto che “detti confini resterebbero indifendibili”.

Circa 500mila israeliani vivono oggi illegalmente in Cisgiordania, oltre i confini occupati da Israele nel 1967.

(Nella foto: il presidente israeliano Simon Peres e il capo dei negoziatori palestinesi Sa'eb 'Erekat. Imemc).

 

Traduzione per InfoPal a cura di Giovanni Ridolfi

 

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