Possibili sanzioni da parte dei Paesi dell’UE se il piano di annessione israeliana procede

Palestine Chronicle. I rappresentanti dell’Unione Europea si sono riuniti venerdì a Bruxelles per valutare il piano israeliano di annessione illegale della Cisgiordania occupata e per riflettere su eventuali sanzioni nel caso in cui si proceda con l’azione illegale.

Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, i ministri degli Esteri degli Stati membri dell’UE si sono incontrati nella capitale belga per rivedere le misure proposte contro Israele – qualora il governo procedesse con i piani per l’annessione di parti della Cisgiordania occupata.

Il portavoce della politica estera dell’UE, Peter Stano, ha dichiarato che i ministri si sarebbero incontrati in videoconferenza, venerdì, per discutere dell’annessione.

“L’annessione non è in linea con il diritto internazionale. Se andrà avanti, l’UE agirà di conseguenza”, ha dichiarato Stano alla conferenza stampa quotidiana della Commissione Europea tenutosi lunedì 11 maggio.

Alla domanda se Israele sarà sanzionata dall’UE, Stano ha affermato che la decisione “spetta agli Stati membri; a questo punto, non speculiamo”.

I paesi dell’UE vogliono approvare al più presto le sanzioni previste per scoraggiare Israele dal proseguire con il suo piano, mentre l’Alto rappresentante per gli affari Esteri dell’UE, Josep Borrell, è propenso ad aspettare, secondo quanto riferito da Haaretz.

Francia, Spagna, Irlanda, Svezia, Belgio e Lussemburgo stanno spingendo per severe punizioni contro Israele, qualora quest’ultimo ignorasse gli avvertimenti sull’annessione, secondo fonti vicine alle discussioni.

Un rapporto Reuters ha confermato che gli Stati membri stanno spingendo per una “dura risposta dell’UE” alla prevista annessione.

Il 20 aprile, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo principale rivale Benny Gantz hanno firmato un accordo di coalizione che include una clausola per l’avanzamento di piani per l’annessione di parti della Cisgiordania, compresi gli insediamenti israeliani, a partire dal 1 luglio.

I palestinesi hanno espresso indignazione per i piani israeliani volti a consolidare ulteriormente la sottrazione dei territori annessi nella guerra del 1967, che dovrebbero essere invece destinati allo “stato palestinese”.

Il 6 maggio, l’inviato americano in Israele David Friedman ha dichiarato che Israele dovrebbe annettere gran parte della Cisgiordania occupata entro le prossime settimane.

A febbraio Israele ha iniziato a definire le aree sulle quali, come parte del piano, intende assumere il controllo. Si prevede che questo processo avrà termine nelle prossime settimane, secondo quanto dichiarato da Friedman a Israel Hayom.

Traduzione per InfoPal di Sara Zuccante