Gaza – Infopal
Oggi, i musulmani della Striscia di Gaza hanno celebrato la ”Id Al-Fitr, la festa di fine Ramadan, come in tutti i paesi islamici.
Il mese di digiuno conclusosi ieri è stato contrassegnato da miseria, morte e prigionia.
Gaza è un lager, un’immensa prigione a cielo aperto, dove oltre due milioni di esseri umani, privati di tutto, anche dell’indispensabile, vivono rinchiusi.
Non ci sono momenti di festa, di ritrovo tra parenti e amici, perché agli abitanti di Gaza è negato il transito al di fuori della Striscia.
Ci sono palestinesi residenti all’estero, entrati nella Striscia di Gaza per visitare i parenti, prima di giugno, che, con la chiusura dei valichi, sono rimasti intrappolati e non riescono a far ritorno dalle proprie famiglie: ci sono madri, padri, figli in queste condizioni.
Per non parlare di chi è rimasto bloccato fuori dalla Striscia e non riesce a farvi ritorno.
Chi vive all’interno è deprivato di ogni diritto a causa dell’embargo internazionale, del boicottaggio, della chiusura dei passaggi.