Qaraqi’: il sistema penitenziario dell’occupazione non ha risolto affatto il problema dei prigionieri

Ramallah-Quds Press. Il ministro palestinese per gli Affari dei Detenuti e dei Prigionieri Liberati, ‘Isa Qaraqi’, ha messo in guardia contro il preoccupante deperimento mostrato dai prigionieri che stanno conducendo lo sciopero della fame da 20 giorni, sottolineando come l’amministrazione penitenziaria dell’occupazione non si sia per nulla preoccupata di trovare una soluzione alle problematiche degli scioperanti, la cui protesta è tesa all’abolizione della legge sulla “detenzione amministrativa”.

Il dipartimento per l’informazione di Fatah ha riportato che nella cittadina di al-Bira, in un discorso pronunciato sia durante la marcia mossasi dalla sede della Croce Rossa che dal padiglione presso il quale si è conclusa, Qaraqi’ ha spiegato come lo stato di salute dei prigionieri che stanno portando avanti lo sciopero desti ormai gravi preoccupazioni: tali detenuti, infatti, oltre ad essere sottoposti ad un regime carcerario estremamente rigido, subiscono continue vessazioni da parte delle autorità penitenziarie, determinate ad  interrompere la protesta.

Qaraqi’ ha inoltre rivelato che il ministero da lui presieduto ha chiesto di organizzare un vertice urgente con i rappresentanti dell’Unione Europea, al fine di metterli al corrente delle condizioni in cui versano i prigionieri.

Il ministro ha poi invitato ad una mobilitazione straordinaria che, pur non spingendosi al livello della sfida intrapresa dagli scioperanti, sostenga la loro causa e punti all’abrogazione della legge sulla “detenzione amministrativa”: si tratta di un’ulteriore sforzo che, qualora fosse coronato da successo, porterebbe di riflesso anche all’eliminazione di molti altri decreti ingiusti.

Lo sciopero della fame continua per più di 140 detenuti palestinesi, come segno di protesta contro la politica di “detenzione amministrativa” perpetrata ai loro danni dalle autorità dell’occupazione israeliana.

Traduzione di Giuliano Stefanoni