Rabbino afferma che l’ebraismo si oppone alla guerra di Gaza, definendola ingiustificata

Almayadeen.net. Il rabbino Yisroel Dovid Weiss sfida la narrazione prevalente che riguarda la lotta palestinese e invoca il ritorno ai principi autentici dell’ebraismo.

Il rabbino Yisroel Dovid Weiss, figura di spicco del movimento ebraico ortodosso Neturei Karta in America, ha sottolineato in un’intervista esclusiva per Al Mayadeen l’importanza di trasmettere al mondo il messaggio del vero ebraismo. Ha rimarcato che i principi fondamentali dell’ebraismo, radicati nella compassione e nell’adesione ai comandamenti di Dio, sono in netto contrasto con l’ideologia del sionismo.

Il rabbino Weiss ha chiarito che i principi fondamentali dell’ebraismo sostengono la sottomissione a Dio e il comportamento compassionevole, incompatibili con l’ideologia nazionalista del sionismo.

Ha criticato il sionismo come movimento guidato dal secolarismo e privo di valori spirituali, sottolineando che è stato fondato da individui che hanno rifiutato gli insegnamenti ebraici tradizionali.

Il rabbino Weiss ha inoltre ribadito che la rivendicazione della terra di Palestina da parte del movimento sionista, con il pretesto di un diritto religioso, è falsa e fuorviante.

Ha condannato la manipolazione da parte del sionismo di simboli religiosi, come il nome “Israele” e la Stella di Davide, per giustificare le sue azioni e raccogliere il sostegno internazionale, etichettando questo approccio come ingannevole, riprovevole ed equivalente ad una Nakba, o catastrofe, per il popolo palestinese.

“La gente confonde l’ebraismo, il popolo ebraico, con il sionismo e lo Stato di Israele, quindi pensa che se si dice che lo Stato di Israele deve essere smantellato, deve finire, questo significa, Dio non voglia, una tragedia per il popolo ebraico, o per la nazione ebraica, o per l’ebraismo. Ma questo non è vero”, ha dichiarato.

“Al contrario, il popolo ebraico vive insieme ai musulmani da centinaia e centinaia di anni. I Paesi islamici e i Paesi arabi sono quelli che hanno accolto gli ebrei all’epoca delle Crociate e dell’Inquisizione e, nel corso di centinaia di anni di sofferenza per gli ebrei, loro li hanno accolti”, ha aggiunto il rabbino ebreo.

Il rabbino Weiss sottolinea l’armonia tra ebrei e musulmani nel corso della storia.

Weiss ha evidenziato il rispetto, sempre esistito storicamente, tra i leader arabi e musulmani e la comunità ebraica. Ha sottolineato i contributi significativi degli studiosi ebrei, tra cui Maimonide e Abu Hatsira, che sono fioriti nelle terre arabe e musulmane, in particolare sotto l’Impero Ottomano in Palestina.

Ha accusato la comparsa del sionismo per l’impatto che ha avuto sulle relazioni tra comunità ebraiche e palestinesi. Ha indicato la Dichiarazione Balfour come un punto di svolta, che ha portato alla colonizzazione sionista della Palestina e allo sfollamento della popolazione indigena. Weiss ha sottolineato che l’opposizione palestinese alle azioni sioniste non deriva dall’antisemitismo, ma dal desiderio di proteggere la propria terra e le proprie case dai furti e dall’oppressione.

“La domanda è: quando si rimuove questa occupazione, vi è un problema di convivenza tra ebrei e musulmani? No!”

Secondo il rabbino Weiss, lo strumento più potente del sionismo è la fusione dell’ebraismo con le agende nazionaliste che gli permette di etichettare l’opposizione alle sue politiche come antisemita. Egli afferma che i palestinesi, che storicamente hanno sempre vissuto in armonia con gli ebrei, hanno subito le conseguenze dello sfollamento e della violenza praticata dal sionismo.

“Tutti hanno manifestato. Bambini, vecchi e loro, queste persone, non portano armi. Non si può dire che siano militanti. Eppure si alzano e manifestano contro l’occupazione. E cosa accade loro? Vengono attaccati, brutalmente attaccati. Vengono assassinati. Molti dei nostri rabbini vengono assassinati. Qui vedete che stanno aggredendo la gente con i cavalli”, ha detto.

“I ragazzi ebrei si rifiutano di andare nell’esercito e vengono arrestati. Quindi, quello che succede è… Qui vediamo che vengono spruzzati con acque maleodoranti per scoraggiare qualsiasi manifestazione. Quindi cosa succede… questi sono sionisti che in teoria non sono antisemiti, ma contro l’antisemitismo, mentre distruggono, uccidono i rabbini e così via. E poi, quando qualcuno vuole dire qualcosa, dicono, beh, si tratta di un Paese molto distinto di leadership ebraica”, ha aggiunto.

In appassionate dichiarazioni fatte davanti ai giudici, eminenti figure religiose hanno chiesto l’immediato riconoscimento di quella che definiscono “entità sionista” come nient’altro che un covo di criminali, ha sostenuto il rabbino Weiss.

Citando gli appelli storici dei rabbini sefarditi e ashkenaziti, questi sostengono che la creazione di “Israele” nel 1948 non è stata solo un grave errore, ma anche un atto criminale, ha sottolineato Weiss. Questi leader, che rappresentano comunità ebraiche di lunga data, si sono opposti con veemenza alla nozione di “Stato ebraico” in Palestina.

Soprattutto ora, per quel che sta accadendo a Gaza, non c’è giustificazione, va oltre ogni concetto morale. Quindi questo, in un certo senso, sta portando altre persone a svegliarsi e ad accorgersi che sono state forzate, sono state ingannate e fuorviate dai sionisti. Così, sia la comunità ebraica che le altre comunità stanno iniziando ad accettare ciò che le autorità rabbiniche hanno detto fin dal primo giorno, che questo è assolutamente sbagliato.

È del tutto criminale. È una Nakba e noi ci opponiamo perché siamo ebrei.

Il rabbino Weiss non ha dubbi: Sostegno incondizionato alla Palestina.

In una dichiarazione risoluta, il rabbino Weiss ha sottolineato il suo incrollabile sostegno al popolo palestinese e ha esortato gli ebrei a non soccombere di fronte alle tattiche intimidatorie di “Israele”.

Sottolineando la sua posizione contro l’arruolamento nell’esercito israeliano, che ha etichettato come l’ala armata dello Stato sionista, il rabbino Weiss ha sottolineato l’imperativo di rifiutare il sostegno e di astenersi dal servizio militare. Ha sottolineato gli sforzi per offrire assistenza a coloro che si sentono costretti ad arruolarsi nelle IOF, fornendo assistenza legale per impedirne l’arruolamento.

Nella sua intervista esclusiva per Al Mayadeen, il rabbino Weiss ha espresso preoccupazione per l’influenza esercitata da organizzazioni come l’AIPAC (American Israel Political Alliance Committee), suggerendo che molti individui potrebbero astenersi dal parlare contro le azioni israeliane per paura di essere etichettati come antisemiti.

Ha esortato i rappresentanti ebrei a non cedere alle pressioni esterne e ad agire secondo quelli che considera gli imperativi morali dettati da Dio e dall’umanità.

In altre parti del suo discorso, ha condannato il genocidio in corso a Gaza e l’occupazione dei territori palestinesi, affermando che tali azioni mancano di legittimità sia in termini di principi religiosi che di valori umani universali.

Ma vengono sottoposti a una pressione tremenda, perché se si schierano contro “Israele”, molti di loro commettono un suicidio politico. Oggi, forse perché i crimini commessi a Gaza sono così palesi, stanno ottenendo un po’ di spazio per risollevarsi. Forse per prendere finalmente una posizione diversa in favore del popolo palestinese.

Come segno di profonda solidarietà, il rabbino Weiss ha dichiarato che i membri delle comunità ebraiche, compresi quelli di al-Quds ma non solo, esprimono la loro profonda empatia per il popolo palestinese.

Essi attendono con ansia un’azione internazionale, sollecitando le Nazioni Unite a riconoscere la loro angoscia e la loro condizione, ha aggiunto.

Facendo un parallelo con le loro sofferenze storiche, in particolare con gli orrori di Auschwitz e del regime nazista, ha sottolineato che gli ebrei si immedesimano nella lotta palestinese, confermando la loro fede nella giustizia e nella risoluzione finale.

Tra la richiesta di un intervento divino e di una risoluzione pacifica, queste voci ebraiche estendono le loro sentite scuse per le azioni condotte “in loro nome”, ha sottolineato ancora. Essi immaginano un futuro in cui la Palestina riacquisti la sovranità sulla sua terra, offrendo il loro sostegno e la loro disponibilità a coesistere come cittadini sotto il governo palestinese, ha continuato il rabbino Weiss.

“In caso contrario, dovremo andare in altri Paesi. Non c’è dubbio. È la loro terra. È la Palestina. Appartiene al popolo palestinese e ai suoi figli e discendenti”, ha concluso.

Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi