Raed Salah: rimarremo attaccati alla nostra terra e alla nostra identità

Tunisi-Quds Press. Il vice presidente dell’Assemblea Costituente tunisina Mahrazia al-Ubaidi, ha incontrato una delegazione palestinese guidata da Shaykh Raed Salah e formata da ex detenuti nelle carceri israeliane. 

L’incontro si è tenuto lunedì 12 novembre, nell’ufficio del vice presidente a Tunisi, e si è discusso delle strategie da attuare per sostenere la causa e rafforzare la resistenza del popolo palestinese. 

Martedì 13 novembre, un comunicato diramato dall’Assemblea Costituente e diffuso dai media tunisine, ha reso noto che Raed Salah ha ribadito, nel corso dell’incontro, l’unità del popolo palestinese, il suo attaccamento ai propri legittimi diritti, alla propria identità e al diritto di difendere la propria terra. Esprimendo la propria indignazione di fronte ai comportamenti israeliani atti a “liquidare la causa palestinese, ebraicizzare Gerusalemme e negare il diritto di ritorno ai profughi palestinesi”. Egli ha anche sottolineato l’importanza di preservare la Città Santa di Gerusalemme, in quanto ciò è un diritto di tutti i palestinesi, gli arabi e i musulmani.

Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato molti membri della Costituente, Shaykh Raed Salah ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa della società civile tunisina, che ha organizzato la Conferenza internazionale per il sostegno dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, di cui uno dei risultati è stata la formazione di un’alta Commissione di sorveglianza con il compito di seguire la questione dei prigionieri. 

Secondo la stessa fonte, i deputati presenti all’incontro hanno ribadito il loro impegno a difesa della causa palestinese, e il loro sostegno ai prigionieri, detenuti nelle carceri israeliane. Essi hanno spiegato che “la questione palestinese rappresenta un fattore di unità, sia a livello locale che arabo”, sottolineando la necessità di “documentare la storia della città araba di Gerusalemme, per poter affrontare i continui tentativi dell’occupazione israeliana, atti ad alteralo”.