Rapporto Goldstone, Israele vuole cambiare il Diritto di guerra internazionale.

Gerusalemme. “La Giustizia secondo Israele”. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dato ordini al governo di organizzare una “campagna mondiale” che spinga per modificare le leggi internazionali sulla guerra.

E' la risposta israeliana all'approvazione, venerdì scorso, a Ginevra, presso il Consiglio dei diritti umani dell’Onu, del Rapporto Goldstone sui crimini commessi a Gaza durante la famigerata operazione “Piombo Fuso”.

Ne hanno dato notizia diversi media, spiegando che il governo sionista è rimasto molto infastidito dalla sconfitta diplomatica seguita all’approvazione del Rapporto.

Fonti vicine alla Knesset sottolineano che ieri, 20 ottobre, il primo ministro Netanyahu, contestando il Rapporto Goldstone che accusa Israele d’aver commesso orribili crimini di guerra contro la popolazione civile di Gaza, ha chiesto al suo Governo di studiare il modo di emendare il Diritto di guerra internazionale.

“Non si è tenuta alcuna discussione sull’eventuale formazione di una commissione d’inchiesta sulla campagna militare israeliana a Gaza, ma il Gabinetto di sicurezza israeliano si è riunito per discutere delle conseguenze del Rapporto Goldsone”, affermano le fonti ufficiali sioniste, smentendo le voci mediatiche concernenti la formazione d’una commissione d’inchiesta sionista.

Inoltre, il primo ministro israeliano – sempre secondo i media – avrebbe preteso dagli organi governativi competenti di valutare un’iniziativa per emendare il diritto di guerra internazionale.

”Netanyahu considera quest’iniziativa nel quadro della lotta all’espansione del terrorismo nel mondo”, affermano le fonti, alludendo al fastidio tangibile dei dirigenti sionisti per l’approvazione del rapporto Goldstone, per cui “egli farà di tutto per bloccarlo e non farlo approvare anche dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, impedendogli di arrivare poi alla Corte criminale internazionale dell’Aja, dove i dirigenti israeliani potrebbero essere perseguiti penalmente”.

Da parte sua, l'amministrazione statunitense ieri ha promesso a Israele di “combattere” il Rapporto Goldstone.

La promessa è giunta durante un incontro a Gerusalemme tra l'ambasciatore Usa all'Onu, Susan Rice, e il presidente israeliano Shimon Peres. Ne ha dato notizia l'ufficio di Peres.

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