Gerusalemme – Infopal. Un recente rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite in Cisgiordania ha denunciato la limitazione di movimento della popolazione palestinese causata dai checkpoint e dal Muro di Annessione, e ha sminuito gli "effetti positivi", molto pubblicizzati ma molto limitati, prodotti dalla eliminazione di qualche posto di blocco militare.
Durante l’indagine effettuata nel mese in corso su Cisgiordania e Gerusalemme est, l’Ufficio dell’Onu per il Coordinamento degli Affari umanitari ha contato 630 checkpoint che ostacolano il movimento dei palestinesi. Si tratta di 93 postazioni di blocco militari, 573 barriere formate da cumuli di terra, cemento e muri.
La ricerca sottolinea che vi è stata una crescita del 3,3% dei posti di blocco, cioè 20 in più, rispetto al rapporto pubblicato il 29 aprile 2008.
Essa spiega anche che circa il 65% delle strade principali in Cisgiordania, che portano a 18 aree residenziali palestinesi, sono chiuse oppure controllate da posti di blocco dellesercito israeliano. Si tratta di 47 vie di comunicazione su 72.
Per quanto riguarda il Muro di Annessione, è già stato ultimato il 57% del percorso finale (415 km). Il 79% passa attraverso i territori della Cisgiordania (329 km).
Il rapporto dell’Onu denuncia, dunque, una situazione drammatica di reclusione dei palestinesi in "zone molto isolate" dal resto delle aree della Cisgiordania, e riferisce che la presenza di 56 "cancelli" posti lungo il Muro "controllano il movimento della popolazione".
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