Rapporto settimanale del PCHR: 18 morti, 25 feriti e 35 sequestri per opera delle forze israeliane.

Rapporto Settimanale del PCHR: 18 morti, 25 feriti e 35 sequestri per opera delle forze israeliane.

Secondo il Rapporto Settimanale del Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR), riguardante la settimana dal 27 dicembre 2007 al 2 gennaio 2008, 18 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane, 25 sono rimasti feriti e 35 sono stati sequestrati.

Tra le vittime, cinque sono state uccise senza processo (omicidi mirati), in contravvenzione alla legge internazionale, ed una di esse era una donna anziana di ritorno da un pellegrinaggio alla Mecca.

Le forze israeliane hanno distrutto 160.000 m di terreno, invaso un ospedale, una scuola ed un’organizzazione non governativa, continuando a imporre l’assedio totale e la chiusura fisica della Striscia di Gaza.

Attacchi israeliani in Cisgiordania

Le forze israeliane hanno condotto 30 incursioni nelle comunità palestinesi della Cisgiordania durante il periodo in questione, sequestrando 35 civili palestinesi, tra cui cinque bambini. 

In una di queste incursioni, avvenuta intorno alla mezzanotte di lunedì 31 dicembre, le forze israeliane si sono spostate nel quartiere di Wadi Hasaka, a nord di Hebron, facendo irruzione e cercando la casa appartenente a Abdul Hamid Rajab Dandis. Dopo aver danneggiato pesantemente l’abitazione, hanno arrestato uno dei figli di Dandis, il piccolo Sofian, di dieci anni. Hanno inoltre convocato i suoi fratelli, Rajab (21 anni) e Ali (25), per un interrogatorio. Secondo la famiglia, durante l’incursione sono stati sottratti almeno 400 grammi d’oro, del denaro e un computer portatile.

Giovedì 27 dicembre, alle 22 circa, dei soldati israeliani in borghese sono giunti alla città di Bitunia, a ovest di Ramallah, viaggiando in un’auto civile con una targa di registrazione israeliana. La macchina si è fermata sulla strada principale, dove i soldati hanno subito aperto il fuoco contro Mo’tassem Rafiq Saleh ash-Sharif, 27 anni, membro della Scorta Presidenziale Palestinese, che stava tornando a casa con la sua auto. Gravemente ferito, è stato trasferito in ospedale, dove però è morto per le ferite subite. Nell’area sono arrivati anche dei veicoli militari israeliani per proteggere la ritirata delle unità in borghese.

Lo stesso 27 dicembre, alle 8:30 circa, altri soldati in borghese sono entrati nel campo profughi di Jenin, a nord della Cisgiordania, viaggiando con lo stesso tipo di mezzo. La loro macchina si è fermata vicino una clinica dell’UNRWA (l’associazione speciale creata dall’ACNUR per gestire il problema dei campi profughi palestinesi, n. d. T.) e ne sono scesi due tiratori, che hanno puntato le armi contro Samer Ali as-sa‘di, 20 anni, membro della Jihad Islamica, e l’hanno sequestrato.

Venerdì 28, in seguito a uno scontro armato avvenuto a nord-est di Hebron tra militanti palestinesi e forze armate israeliane, nel quale sono rimasti uccisi due soldati e un militante, le truppe israeliane, rinforzate da decine di veicoli militari e due elicotteri, hanno imposto un duro assedio a Hebron e alla sua periferia. Alle 17:20 circa, le forze israeliane sono arrivate nella zona nord-ovest della città, assediando l’Ospedale Nazionale nell’area di Be’r al-Majhar. Dieci minuti più tardi, l’ospedale è stato invaso e perquisito, mentre il personale veniva trattenuto nel cortile e alcuni dei suoi membri venivano interrogati sui feriti che potevano essere stati trasferiti nell’ospedale. Alle 20:10 circa, le forze israeliane hanno abbandonato la struttura aprendo il fuoco.   

Mercoledì 2 gennaio, alle 12 circa, le forze israeliane si sono spostate nella periferia di Shwaika, a nord di Tulkarem, fermandosi vicino alla Scuola di Shwaika ed iniziando a provocare i bambini della scuola. In risposta alle provocazioni, alcuni bambini si sono raggruppati e hanno lanciato pietre contro i veicoli militari. Immediatamente, le truppe hanno aperto il fuoco, ferendo Hilal Munir Ashqar, quindici anni, con due colpi alla coscia destra.

Le forze israeliane hanno continuato a imporre severe restrizioni ai movimenti di civili palestinesi. Migliaia di palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza si sono visti negare l’accesso a Gerusalemme. Le forze israeliane hanno stabilito numerosi posti di blocco intorno e dentro la città. Tali restrizioni sono spesso rinforzate di venerdì, per impedire di recarsi a pregare alla Moschea di al-Aqsa. Le forze israeliane spesso malmenano i palestinesi che tentano di eludere i posti di blocco ed entrare nella città.

Le attività di colonizzazione israeliana. 

Le forze israeliane hanno proseguito con le attività di colonizzazione in Cisgiordania, e i coloni hanno proseguito con gli attacchi ai civili e alle proprietà palestinesi.

Il 29 dicembre, un palestinese è stato investito e ucciso da un colono che stava attraversando in auto un terreno di proprietà palestinese. Era il terzo civile ad essere ucciso dai coloni israeliani in questo modo nel 2007.

Il giorno seguente, alcuni coloni hanno attaccato dei veicoli palestinesi sulla strada Hebron – Betlemme.

Il primo gennaio, un gruppo di coloni ha attaccato tre membri del Comitato Pubblico contro il Muro di Annessione del villaggio di Bil‘in, a ovest di Ramallah. Due dei tre membri sono stati ricoverati a causa della gravità delle ferite riportate.

Il Muro di Annessione israeliano 

Le forze israeliane hanno continuato a costruire il Muro di Annessione all’interno del territorio della Cisgiordania. Durante la settimana in questione, le forze israeliane hanno fatto uso della forza contro la dimostrazione pacifica settimanale organizzata dai civili palestinesi e dagli attivisti internazionali e israeliani per la difesa dei diritti umani per protestare contro la costruzione del Muro nel villaggio di Bil‘in, a ovest di Ramallah.

In seguito alla preghiera di venerdì del 28 dicembre 2007, schiere di cittadini palestinesi e di attivisti si sono riuniti per manifestare. Le truppe israeliane avevano piazzato del filo spinato nell’area per impedire ai dimostranti di raggiungere il Muro. I dimostranti hanno tentato di avanzare e, in risposta immediata, le truppe israeliane hanno sparato proiettili gommati, bombe suono e gas lacrimogeno contro di loro, malmenandoli violentemente. Di conseguenza, decine di dimostranti hanno sofferto dell’inalazione del gas e due attivisti internazionali hanno riportato delle contusioni.

Attacchi israeliani nella Striscia di Gaza

Nella Striscia di Gaza, le forze israeliane hanno ucciso diciassette palestinesi, tra cui una donna.

Giovedì 27 dicembre, le forze israeliane hanno commesso due esecuzioni senza processo nel campo profughi di al-Boreij e nel villaggio di al-Mughraqa (Striscia di Gaza), nelle quali hanno ucciso tre membri delle Brigate al-Quds (il braccio armato della Jihad Islamica) e un civile, e ferito sei passanti, tra cui due bambini.

Lo stesso giorno, le forze israeliane hanno ucciso tre comba
ttenti della Resistenza palestinese e ferito altri cinque più un bambino durante un’incursione nel villaggio di ‘Abasan, a est di Khan Yunis. 

Il 28 dicembre, due combattenti sono rimasti feriti a causa di un attacco aereo israeliano nel villaggio di Khuza’a, sempre a est di Khan Yunis.

Il 30 dicembre, le forze israeliane hanno ucciso un combattente e ferito un civile durante un’incursione nel villaggio di ash-Shuka, a sud est di Rafah. Lo stesso giorno, le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro un gruppo di pellegrini palestinesi che stavano tornando nella Striscia di Gaza attraverso il passaggio di Beit Hanun: una donna è stata uccisa e suo marito ha riportato ferite. Altri due pellegrini sono morti in Egitto, anch’essi sulla via di ritorno per Gaza.

L’1 gennaio, le forze israeliane hanno ucciso un combattente e ferito due civili, ancora nel campo profughi di al-Bureij. Lo stesso giorno, le forze israeliane hanno ucciso un palestinese vicino al confine tra la Striscia di Gaza e Israele, a nord della città di Beit Hanun.

Il 2 gennaio, le forze israeliane hanno ucciso sei combattenti e ferito un settimo insieme a quattro civili, tra i quali due donne, durante un’incursione nel quartiere di ash-Shujaiya, a est di Gaza. Sempre mercoledì 2, un combattente è rimasto ferito in seguito a un attacco aereo israeliano nella regione centrale della Striscia.

Nella settimana in questione, le forze israeliane hanno condotto cinque invasioni della Striscia di Gaza, distruggendo in totale 160000 m di terreno agricolo nel già citato villaggio di ‘Abasan.

Le forze israeliane hanno isolato la Striscia di Gaza dal mondo esterno ed è ormai emersa una crisi umanitaria. Il PCHR ha espresso il suo estremo turbamento per il peggioramento delle condizioni economiche e sociali provocato dall’assedio totale imposto dalle autorità dell’occupazione israeliana nei Territori Occupati Palestinesi, specialmente a Gaza.

In aggiunta, il PCHR si è dichiarato preoccupato per l’ulteriore peggioramento che conoscerebbero le condizioni di vita della popolazione civile palestinese se Israele dovesse proseguire nella sua politica di oppressione, poiché in tal caso almeno il 60% della popolazione verrebbe privata dei rifornimenti di energia elettrica, e molti servizi fondamentali per la vita civile cesserebbero di funzionare per la mancanza di questi rifornimenti.

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