Rassegna stampa sulla carneficina nella Striscia di Gaza.

Rassegna stampa sulla nuova, efferata, carneficina israeliana contro la Striscia di Gaza.
Ecco come ne hanno parlato i nostri principali quotidiani nazionali.

www.repubblica.it: l’articolo non è in prima pagina, ma nelle "24 ore Agi": lanci di agenzie.

http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_2913558.html?ref=hpsbdx
24ore
Città di Gaza, 21:53

RAID AEREO ISRAELIANO SU GAZA, 5 I PALESTINESI UCCISI

Almeno cinque militanti palestinesi morti e oltre 40 feriti sono il bilancio di un raid condotto questa sera dall’aeronautica israeliana contro l’abitazione di un militante di Jihad islamica nel campo profughi di Bureij, nei pressi della Citta’ di Gaza. L’obiettivo era Ayman al-Fayed, morto nel bombardamento insieme con altre quattro persone. La casa e’ stata centrata da un missile. Tra i feriti, in gran parte familiari del militante, anche due bambini. Nella deflagrazione del missile sono state danneggiate diverse altre abitazioni. Almeno 177 persone, in prevalenza militanti di Gaza, sono morte dalla ripresa dei colloqui di pace in novembre ad Annapolis tra Israele e il presidente palestinese, il moderato Abu Mazen, costretto a riparare nella Cisgiordania occupata dopo il colpo di mano dei radicali di Hamas nella Striscia di Gaza.

Il Corriere della Sera, nella sezione "Esteri", parla invece, incredibilmente, di "esplosione". La notizia è di ieri sera, ma questa mattina non è stata aggiornata né modificata.

http://www.corriere.it/esteri/08_febbraio_15/raid_israele_gaza_b9068732-dc03-11dc-ad63-0003ba99c667.shtml

Nel L’ESPLOSIONE ci sono anche 40 feriti

Esplosione a Gaza: sette morti

Tra le vittime Ayman al-Fayed, capo militare della Jihad. La polizia di Hamas: «Cause imprecisate» 

GAZA – Almeno sette palestinesi morti e oltre 50 feriti sono il bilancio di un’esplosione nell’abitazione di Ayman al-Fayed capo militare del movimento radicale Jihad islamica nel campo profughi di Bureij, nei pressi della Città di Gaza. Nella deflagrazione è morto il leader jihadista con i suoi due figlioletti, un maschio e una femmina. Tra le altre quattro vittime anche una donna. I feriti, tra cui circa 20 bambini, sono in gran parte familiari del militante.
Lo hanno riferito fonti sanitarie secondo le quali gli aerei di Israele hanno lanciato un missile sulla casa di al-Fayed. Fonti della Difesa israeliana, citate dall’edizione online di Haaretz, hanno però negato che sia stato un raid aereo la causa dell’esplosione. Nonostante ciò la Jihad ribadisce la sua versione e promette vendetta contro Israele. Alla smentita di Israele si accompagna la prudenza della polizia controllata da Hamas, che preferisce parlare di un’esplosione per «cause da determinare». E la testimonianza di alcuni abitanti del campo profughi, i quali riferiscono di aver visto sul luogo frammenti di quello che sembrava essere un razzo artigianale. Racconto che lascia aperto il dubbio sulla possibilità che l’abitazione del dirigente della Jihad potesse essere un deposito di Qassam, o magari la fonderai attigua una fabbrica degli stessi.

BILANCIO – Nella Striscia di Gaza vi sono otto campi profughi e quello di Bureji è il più piccolo e il più popoloso. Almeno 179 persone, in prevalenza militanti di Gaza, sono morte dalla ripresa dei colloqui di pace in novembre ad Annapolis tra Israele e il presidente palestinese, il moderato Abu Mazen, costretto a riparare nella Cisgiordania occupata dopo il colpo di mano di Hamas. Da settimane Israele ha chiuso tutti i valichi con la Striscia di Gaza in risposta agli attacchi di razzi dei gruppi militanti palestinesi. Lunedì il generale Gaby Ashkenazi affermò che l’esercito israeliano era «preparato e pronto a estendere le operazioni in conformità con le decisioni prese». Il giorno seguente, il ministro della Difesa, Ehud Barak, affermò che le forze armate avrebbero fatto tutto il necessario per fermare gli attacchi di razzi.

Nella sezione esteri de La Stampa, a fondo pagina, nelle notizie di agenzia, troviamo l’articolo sul massacro, ma, come negli altri casi citati sopra, il quotidiano si precipita subito a fornire la "spiegazione" per tale efferato atto nient’affatto giustificabile.

http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplSezioni/ESTERI/esteriHP.asp

15/2/2008 (22:28)

Raid israeliano a Gaza, diversi morti

L’obiettivo era un militante della Jihad islamica, Ayman al-Fayed, morto nel bombardamento insieme con i suoi due figli
GAZA
Almeno sette palestinesi morti e oltre 50 feriti sono il bilancio di un raid condotto questa sera dall’aeronautica israeliana contro l’abitazione di un militante di Jihad islamica nel campo profughi di Bureij, nei pressi della Città di Gaza. L’obiettivo era Ayman al-Fayed, morto nel bombardamento insieme con i suoi due figlioletti, un maschio e una femmina. Tra le altre quattro vittime anche una donna.

La casa è stata centrata da un missile. I feriti, tra cui circa 20 bambini, sono in gran parte familiari del militante. Non è dato sapere le sorti della moglie di Fayed e degli altri loro tre figli, hanno riferito fonti mediche. Soltanto Fayed, 42 anni, capo di una cellula della Brigate Al Quds, braccio armato di Jihad, era un militante. Nella deflagrazione del missile sono state danneggiate almeno altre dieci abitazioni.

I soccorritori stanno scavando tra le macerie per verificare se vi siano altre persone sepolte. Poco dopo l’attacco centinaia di palestinesi si sono assembrati davanti all’ospedale Martiri di Al-Aqsa, nel sud della Striscia, gridando vendetta. Nella Striscia di Gaza vi sono otto campi profughi e quello di Bureji è il più piccolo e il più popoloso. Almeno 179 persone, in prevalenza militanti di Gaza, sono morte dalla ripresa dei colloqui di pace in novembre ad Annapolis tra Israele e il presidente palestinese, il moderato Abu Mazen, costretto a riparare nella Cisgiordania occupata dopo il colpo di mano di Hamas.

Da settimane Israele ha chiuso tutti i valichi con la Striscia di Gaza in risposta agli attacchi di razzi dei gruppi militanti palestinesi. Lunedì il generale Gaby Ashkenazi affermò che l’esercito israeliano era «preparato e pronto a estendere le operazioni in conformità con le decisioni prese». Il giorno seguente, il ministro della Difesa, Ehud Barak, affermò che le forze armate avrebbero fatto tutto il necessario per fermare gli attacchi di razzi.

L’Unità ne dà notizia in prima pagina, nella sezione "Esteri".

Raid su Gaza: uccisi 7 palestinesi, tra cui capo Jihad

Gaza senza luce elettrica, foto Ap

Sette palestinesi, fra i quali un attivista del movimento radicale Jihad islamica, sono rimasti uccisi e altri 40 feriti (di cui 9 gravissimi) fra cui due bambini e una donna in una raid dell’aviazione israeliana contro la Striscia di Gaza.

Lo hanno riferito fonti sanitarie, aggiornando un precedente bilancio che parlava di cinque feriti.

Secondo le fonti, gli aerei di Israele hanno lanciao un missile sulla casa di Ayman al-Fayed, che è rimasto ucciso sul colpo insieme ad altri quattro palestinesi.

La Jihad Islamica parla apertamente di un raid aereo di Israele contro l’abitazione di un suo dirigente, morto sotto le macerie.

La polizia di Hamas afferma che le cause sono ancora in fase di accertamento.

La casa a tre piani di Ayman Atallah Fayed, 42 anni, uno dei comandanti militari della Jihad, è andata completamente distrutta secondo alcuni testimoni. Danneggiate pesantemente anche altre sei abitazioni e una fonderia attigua.

Fonti della Difesa israeliana, citate dall’edizione online di Haaretz, negano che sia stato un raid aereo la causa dell’esplosione che ha provocato la morte di uno dei comandanti della Jihad Islamica in un campo profughi della Striscia di Gaza. La Jihad ribadisce la sua versione e promette vendetta contro Israele per l’uccisione di Ayman Atallah Fayed.  

Alla smentita di Israele si accompagna la prudenza della polizia controllata da Hamas, che preferisce parlare di un’esplosione per ‘cause da determinarè. E la testimonianza di alcuni abitanti del campo profughi, i quali riferiscono di aver visto sul luogo frammenti di quello che sembrava essere un razzo artigianale. Racconto che lascia aperto il dubbio sulla possibilità che l’abitazione del dirigente della Jihad potesse essere un deposito di Qassam, o magari la fonderai attigua una fabbrica degli stessi. 

Pubblicato il: 15.02.08
Modificato il: 15.02.08 alle ore 21.57

 

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