Report del Pchr alla Commissione Onu per i Diritti economici, sociali e culturali sui reati israeliani

PCHR
Palestinian Centre for Human Rights

Comunicato stampa

Ref: 82/2010

Data: 1 novembre 2010

Il Pchr invia un report alternativo alla Commissione Onu per i Diritti economici, sociali e culturali sulle violazioni israeliane della legge internazionale nei Tpo

Dal 22 al 26 novembre 2010, la Commissione Onu per i Diritti economici, sociali e culturali esaminerà i rapporti di alcuni stati membri sull'applicazione della Convenzione internazionale sui Diritti economici, sociali e culturali (Cidesc). Un particolare interesse verrà riservato alle misure adottate e al progresso fatto nell'osservare e nel realizzare l'intero spettro di diritti economici, sociali e culturali.

Durante questa seduta, il Comitato esaminerà il terzo rapporto periodico d'Israele, che copre i nove anni passati dal suo ultimo report, inviato nell'ottobre 2001. In risposta a questo documento, il Centro palestinese per i diritti umani (Pchr) ha inoltrato un report-ombra alternativo, che mette in risalto le violazioni sistematiche del Cidesc da parte d'Israele nei Territori Palestinesi occupati (Tpo).

Da una prospettiva umanitaria, questi nove anni sono stati probabilmente i peggiori della storia dell'occupazione. Ad esempio, sono state imposte chiusure estensive alla Cisgiordania e la Striscia di Gaza; sono aumentate le demolizioni di case, le colonie e le annessioni illegali di terre; i civili sono stati soggetti a numerose offensive militari, risultanti in una serie di morti, feriti e distruzioni. Durante l'attacco israeliano del 27 dicembre 2008 – 18 gennaio 2009 contro la Striscia di Gaza le infrastrutture pubbliche e private furono largamente e deliberatamente prese di mira, con conseguente devastazione del tessuto economico e sociale. Come conseguenza dell'embargo illegittimo, al popolo di Gaza non è permesso ricostruire e recuperare le strutture andate distrutte. La guerra mise in evidenza le violazioni sistematiche della legge internazionale, che vengono commesse da tempo in tutti i Tpo, e le devastanti conseguenze per i civili palestinesi.

La cosiddetta “guerra economica”, come viene chiamata dalle forze di difesa israeliane, rappresenta una forma di punizione collettiva nei confronti della popolazione civile. Come viene fatto notare nel report, l'embargo rende impossibile la realizzazione dei diritti contenuti nella Cidesc, anche di quelli fondamentali. Il Pchr, da parte sua, esorta la comunità internazionale ad agire immediatamente per rimuovere l'assedio ed evitare il rischio che venga istituzionalizzato.

L'occupazione belligerante e le politiche illegali del regime di occupazione israeliano hanno dato come risultati la regressione cronica dell'economia e lo strangolamento socio-culturale dei Tpo. Questi, a loro volta, hanno dato come risultato una crisi umanitaria del tutto evitabile e provocata dall'uomo, in cui i civili sono ridotti alla dipendenza dall'esterno per il cibo e l'aiuto umanitario: intanto, i loro diritti umani fondamentali – compreso il diritto all'autodeterminazione – continuano ad essere negati in maniera illegittima.

È necessario che la Commissione per i diritti economici, sociali e culturali metta in evidenza le pratiche illegali d'Israele e prenda tutte le misure possibili per garantire il rispetto della legge internazionale da parte di Tel Aviv. I singoli paesi membri della comunità internazionale, a loro volta, devono immediatamente adempiere al loro obbligo di far rispettare la legge internazionale di fronte ai reati israeliani nei Tpo.

Il report inviato dal Pchr è disponibile qui.

http://www2.ohchr.org/english/bodies/cescr/docs/ngos/PCHR_Israel45.doc 

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