Rouhani all’Onu respinge le accuse sul nucleare iraniano

RT. Durante la sua partecipazione all’Assemblea Generale dell’Onu, il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha riconosciuto pubblicamente i crimini nazisti contro gli ebrei. Mentre il suo discorso all’Onu si è focalizzato sul programma nucleare di Teheran e sulle fonti di violenza in Medio Oriente.

Il riconoscimento della Shoah è avvenuto in un’intervista che il nuovo presidente iraniano ha rilasciata martedì alla CNN.

“Io non sono uno storico, e quando si tratta di esaminare le dimensioni della Shoah è meglio che siano gli storici a riflettere”, ha affermato Rouhani alla CNN. “Tuttavia, in linea di principio, posso affermare che tutti i crimini commessi contro l’umanità nel corso della storia, compresi i crimini nazisti contro gli ebrei, sono riprovevoli e condannabili”.

Le parole di Rouhani lo differenziano nettamente dal suo predecessore, Mahmoud Ahmadinejad, che in più occasioni aveva pubblicamente negato che l’Olocausto fosse mai accaduto. La mossa di Rouhani è stata l’ultima di una serie di azioni destinate, apparentemente, a ridurre le tensioni tra Iran e Israele.

Il discorso tenuto dal presidente iraniano all’Assemblea generale è stato, invece, meno sorprendente. Nel suo lungo discorso, Rouhani ha dichiarato che le armi nucleari e quelle di distruzione di massa non hanno un posto nella dottrina della sicurezza iraniana. Ha anche condannato l’uso dei droni in Medio Oriente, e le sanzioni “dannose e violenti” imposte contro Teheran.

“Queste sanzioni sono semplicemente violenti”, ha affermato, confrontandole con le misure punitive imposte contro l’ Iraq del defunto Saddam Hussein. “L’impatto negativo non si è limitato alle vittime designate delle sanzioni, e ciò significa che le persone normali, non l’élite politica, hanno sofferto a causa di queste sanzioni”, ha aggiunto Rouhani.

Il leader iraniano ha anche fatto riferimento al discorso di Obama tenuto prima davanti all’Assemblea, auspicando che un quadro per disciplinare le relazioni con gli Usa possa essere attuato. Ha anche dichiarato di aspettarsi delle  “voci coerenti” da Washington.

L’Iran cerca di risolvere i problemi e non crearli. Rouhani ha anche affermato che il suo paese è pronto ad impegnarsi immediatamente in trattative, orientate ai risultati, per quanto riguarda il suo programma nucleare. Programma che Israele ha sempre sostenuto fosse finalizzato alla produzione di armi.

“Le armi nucleari e quelle di distruzione di massa non hanno posto nella dottrina della sicurezza e della difesa dell’Iran. Esse contraddicono le nostre fondamentali convinzioni religiose ed etiche”, ha dichiarato Rouhani, aggiungendo che “è nell’interesse nazionale dell’Iran rimuovere ogni perplessità circa il suo pacifico programma nucleare”.

Tuttavia, questo obiettivo non può essere raggiunto senza l’accettazione e il rispetto del diritto di arricchire (l’uranio) dentro l’Iran, che deve poter godere dei suoi altri diritti connessi alla questione nucleare. È irrealistico credere che la natura pacifica del programma nucleare iraniano -già entrato nella fase industriale- possa essere assicurata ostacolandolo attraverso illegittime pressioni “, ha sottolineato Rouhani.

Tra gli altri argomenti toccati dal presidente iraniano nel suo discorso, che è stato prevalentemente accusatorio, Rouhani ha parlato del presunto “assassinio” degli scienziati nucleari del suo paese. “Per quali crimini sono stati assassinati? L’Onu e il Consiglio di sicurezza dovrebbero rispondere alla domanda: i colpevoli sono stati condannati?”, ha esclamato il leader iraniano.

Nonostante alcuni analisti vedono un netto cambiamento negli atteggiamenti dell’Iran, dopo l’elezione di Rouhani, ritenuto più riformista del suo predecessore Mahmoud Ahmadinejad, Israele ha ampiamente segnalato il suo rifiuto, con la delegazione dello Stato ebraico che ha abbandonato la sala conferenze dell’Onu durante il discorso del presidente iraniano, alla stregua di quanto accaduto nelle precedenti Assemblee Generali dell’Onu.

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha apertamente respinto il recente atteggiamento conciliante dell’Iran sul suo programma nucleare, etichettandolo come uno “stratagemma studiato dalla Repubblica islamica per guadagnare più tempo”.

“L’Iran crede che le parole di conforto e le azioni simboliche lo permetteranno di continuare il suo cammino verso la bomba”, ha dichiarato Netanyahu ai giornalisti a New York.

Martedì scorso, alcune indiscrezioni parlavano di un possibile incontro tra il leader iraniano e il suo omologo statunitense. Tuttavia, le speranze di tenere un tale incontro di alto livello sono state deluse in seguito ad una dichiarazioni rilasciata dai funzionari della Casa Bianca, in cui hanno affermato che la delegazione iraniana ha ritenuto che tale incontro sarebbe stato “troppo complicato”.

In nessuna parte del mondo la violenza è stata così mortale e distruttiva come in Nord Africa e l’Asia occidentale. “La tragedia umana in Siria rappresenta un doloroso esempio della diffusione catastrofica della violenza e dell’estremismo nella regione”, ha osservato Rouhani.

“Fin dall’inizio della crisi, quando alcuni attori regionali e internazionali contribuivano a militarizzare la situazione attraverso l’introduzione di armi e il sostegno di intelligence nel paese, appoggiando attivamente i gruppi estremisti, abbiamo sottolineato che nessuna soluzione militare avrebbe posto fine alla crisi siriana. Perseguire strategie espansionistiche e puntare a cambiare l’equilibrio regionale per procura non poteva essere camuffato da una retorica umanitaria”, ha affermato Rouhani.

Il presidente iraniano ha anche toccato il tema della “violenza strutturale” contro il popolo palestinese.

“L’Apartheid come concetto riesce difficilmente a descrivere i crimini e le aggressioni istituzionali commesse contro i palestinesi innocenti”, ha dichiarato.

L’opzione militare sul tavolo è una pretesa illegale e inefficace. Rouhani ha esortato l’Onu a preparare le condizioni in cui la pace possa prevalere su ciò che egli ha definito “la coalizioni per la guerra”, probabilmente in riferimento alle dispute in corso sul programma nucleare iraniano.

“Garantire la pace, la democrazia e affermare i diritti legittimi di tutti i paesi del mondo, tra cui anche quelli del Medio Oriente, non può – e non potrà mai – essere realizzato attraverso le soluzioni militari”, ha dichiarato Rouhani.

Anche se il terrorismo è “un flagello violento che non conosce paese o confini nazionali- ha aggiunto Rouhani- la violenza e le azioni estreme come l’uso dei droni contro le persone innocenti in nome della lotta contro il terrorismo, vanno condannati”.

La gente di tutto il mondo è “stanca delle guerre”, ha detto il leader iraniano, invitando i leader mondiali, le organizzazioni internazionali e le istituzioni civili ad unirsi al Progetto Mondiale contro la violenza e l’estremismo.