Saher, ucciso da Israele per aver partecipato a una manifestazione a Gaza

A cura dei Giovani Palestinesi d’Europa. Il giovane Saher Othman, 20 anni, è stato ucciso venerdì 27 settembre da un cecchino dell’esercito israeliano ad est di Gaza, lungo la barriera di confine che isola l’omonima Striscia. Non era armato, la sua colpa è stata quella di partecipare alle proteste della “Grande Marcia del Ritorno” dove i palestinesi di Gaza (rifugiati e non) ribadiscono il diritto di ritorno nelle loro terre da cui furono cacciati decenni fa.
Le condizioni di vita a Gaza sono disumane, dall’acqua ai beni di prima necessita, dalle cure mediche alle scuole, e i campi profughi sono i primi a pagarne le spese.
Secondo il Centro Palestinese per i Diritti Umani sono 212 i morti dall’inizio della Marcia, il 30 marzo 2018, tra cui 46 bambini, 9 disabili, 4 paramedici e 2 giornalisti. I feriti invece ammontano a 14.056, tra i quali 3020 bambini, 429 donne, 244 paramedici e 215 giornalisti.

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