Scienza e totalitarismo

Fahrenheit2022.it. Di Paolo Bellavite (*). La questione dell’obbligo vaccinale e del cosiddetto green pass non sono mere questioni tecniche ma evidenziano un passaggio critico di tipo ideologico e politico, che si potrebbe chiamare “totalitarismo del pensiero unico”. La pandemia è stata ed è l’occasione d’oro per mettere in atto tale progetto. La tesi che cercherò di dimostrare o almeno di illustrare è che la “scienza” è USATA, anzi ABUSATA da un emergente sistema di natura prettamente totalitaria. Per sistema intendo l’insieme di diverse componenti tra loro organizzate per compiere una certa funzione. Nel nostro caso il sistema è composto dall’intreccio tra politica, finanza, sistemi di produzione e informazioneComprendere questo significa difendere la scienza medica dagli abusi e utilizzarla veramente per il progresso dell’umanità e la lotta contro le malattie.

L’origine e il primo esempio dell’uso distorto della cosiddetta scienza risale alle dittature del secolo scorso che svilupparono strumenti di manipolazione delle persone, esperimenti su esseri umani non consenzienti, di eugenetica e di manipolazione della natura (vedi ad esempio le carestie usate per eliminare popolazioni intere). Il totalitarismo emergente nel 21 secolo in Occidente (non parliamo di quello cinese, che pure deve preoccupare oltre misura) però è diverso dalla dittatura perché non appare come violento e impositivo, quest’ultimo sembra convincente, si basa sulla formazione del pensiero delle masse e il controllo capillare dell’informazione.

La questione vaccinale è emblematica di ciò che si sta muovendo nel campo sociale e politico, ma non da poco tempo. Ricordiamo un attimo come andarono le cose con l’allargamento dell’obbligo vaccinale con la legge Lorenzin. Le origini dell’obbligo vaccinale hanno radici internazionali, nelle agende globaliste. Infatti, sotto il governo Gentiloni si fece a Washington un accordo internazionale (29 settembre 2014) per cui l’Italia avrebbe dovuto guidare nei successivi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. E’ riportato in un comunicato dell’AIFA: “Il nostro Paese, rappresentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) prof. Sergio Pecorelli, ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama”. La promessa era di aprire i mercati dei vaccini in Oriente (soprattutto India e Pakistan), infatti si parlava di una “GLOBAL HEALTH SECURITY AGENDA”.

Forse non tutti sanno che l’incontro di Washington fu organizzato dal dottor Ranieri Guerra (di origini veronesi), che era addetto medico dell’ambasciata italiana in USA e, guarda caso, veniva dal CDA della fondazione GSK la quale, guarda caso, era la produttrice dei vaccini che sarebbero divenuti obbligatori. Come “premio” di questa attività di mediazione internazionale, Ranieri Guerra, alla fine dell’anno, fu nominato direttore generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute, e da quella posizione si occupò di organizzare le campagne vaccinali e scrisse la legge sull’obbligo del 2017. Ci furono anche interrogazioni parlamentari, ma la decisione era già stata presa. Non è complottismo: Mattarella sottoscrisse la legge dove sta scritto (nell’introduzione) che l’obbligo di inoculo di 10 vaccini nei nostri bambini fu introdotto per ottemperare a accordi internazionali.

Il coinvolgimento degli organi di informazione svolge un ruolo essenziale. La legge Lorenzin fu preparata dall’allora Ministro, approfittando in modo abile di un minimo aumento di casi di morbillo. La stampa mainstream si accodò celermente ai desiderata del Governo e comparvero gli esperti virologi o igienisti pronti a rilanciare gli allarmi alla popolazione in nome della scienza. Furono dette delle vere e proprie fandonie, la balla più grande fu che stava tornando la difterite, seguita a ruota dalla tesi che quel microscopico aumento di casi (ricorrente ogni tre-cinque anni in una malattia così) (da gennaio a maggio si trattava di poco più di 2500 casi in tutta Italia di cui la maggior parte adulti) sarebbe stato causato da un presunto crollo delle coperture vaccinali (W. Ricciardi). Tutti i politici si riempivano la bocca di “Scienza” e ben ha fatto mercoledì scorso la Meloni a replicare alla Lorenzin in Senato, dicendo che l’esponente del PD aveva fatto del vaccino una religione, mentre basterebbe un po’ di buon senso per vedere quanto sia assurdo e anti-scientifico che un ragazzo di 12 anni necessiti del sacro inoculo per fare lo sport.

Un’altra manovra di origine politica e di forte stampo statalista è stata quella di ridurre le organizzazioni professionali ad ancelle dello Stato. Infatti la Lorenzin fu fiancheggiata dalla Federazione dei Medici che con un documento del 2016 sui vaccini iniziava a seguire le indicazioni governative e dichiarava che “Il consiglio di non vaccinarsi costituisce infrazione deontologica sconsigliare la vaccinazione (tranne in casi particolarissimi) rappresenterebbe una violazione deontologica. Era già in corso una manovra poi culminata con la legge n.3 dell’11 gennaio 2018 che ha previsto una nuova definizione degli Ordini, che da allora agiscono quali organi sussidiari dello Stato “al fine di tutelare gli interessi pubblici”. Ecco: il compito dell’ordine professionale non è più tutelare la professione medica e il rapporto tra medico e paziente, ma “tutelare gli interessi pubblici”.

Paradossalmente, questa dizione è in palese contrasto con lo stesso codice di deontologia medica che recita (Art. 4) “L’esercizio della medicina è fondato sulla libertà e sull’indipendenza della professione”. E (Art. 5) “Il medico nell’esercizio della professione deve attenersi alle conoscenze scientifiche e ispirarsi ai valori etici fondamentali … non deve soggiacere a interessi, imposizioni e suggestioni di qualsiasi natura.” Quindi abbiamo una legge che paradossalmente contrasta con i doveri del medico come professionista. Questa è l’invadenza dello Stato nella vita delle persone e sui loro corpi. E tutti sappiamo a quali livelli di disumanità e discriminazione ha portato la norma del lasciapassare vaccinale, tanto voluta dai vertici europei e dal governo italiano.

La questione del vaccino è emblematica perché a tale strumento è assegnato “di default” (cioè senza neppure un approfondimento tecnico e scientifico) il compito di tutelare la “collettività”. Il vaccino è “di sinistra”, persino un partito ben noto ne ha fatto uno slogan: vota la Scienza. E tale stravolgimento di uno strumento tecnico mediante una ideologia politica avviene a prescindere dalle prove scientifiche di efficacia nello scopo dichiarato. Su questa scelta tra politica e evidenze scientifiche si giocherà anche la questione dei numerosi ricorsi alla Corte Costituzionale contro la legge Draghi-Speranza-Cartabia.

Il primo obbligo vaccinale anti-COVID-19 (DL 44, 1 aprile 2021 Art 4.) fu decretato “al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza”. Poi da questo si è passati ad allargare l’obbligo agli ultra-50enni e soprattutto al green pass che è uno strumento tipico del nuovo totalitarismo, anzi ne è l’emblema. Caparbiamente voluto dalle élites europeiste, impersonate in Italia dal premier Draghi.

Oggi sappiamo in base ai dati scientifici inequivocabili che l’inoculo di materiale genetico del virus non previene l’infezione (in realtà si sapeva già che non c’era alcuna prova scientifica di ciò), ha efficacia di breve durata e la protezione si inverte dopo 5-6 mesi, in un anno ha totalizzato molti più effetti avversi di tutti gli altri vaccini assieme nella Storia, non è monitorato con farmacovigilanza attiva, non è valutato correttamente per quanto riguarda la “correlazione”. Come ha ammesso candidamente la rappresentante della Pfizer in una udienza al parlamento europeo, il motivo di tale superficialità è stata la fretta. Che si sa bene, non è mai una buona consigliera ma soprattutto con la buona scienza ha poco a che fare.

Ma il problema non è tutto qui. Come ho avuto occasione di scrivere (Bellavite, 2021) l’errore tecnico-scientifico più grande, da cui dipende il fallimento reale di questo strumento è stato di credere che il mRNA faccia produrre un “antigene” e quindi anticorpi neutralizzanti, mentre la proteina SPIKE non è solo un antigene, ma è un pezzo del virus, il pezzo più attivo e pericoloso. E’ una vera e propria tossina biologica. Questo si poteva prevederlo sin dall’inizio, ma si sapeva per studi scientifici sulla spike isolata già nel marzo del 2021. Da questa superficialità della teoria dipende la catastrofe della vaccinologia (tanto che ora la gente comune non crede più alla quarta dose e nemmeno all’antinfluenzale).

D’altra parte, la comune farmacologia è stata non solo ignorata ma persino ostacolata. Anche qui si aprirebbe un capitolo immenso dell’intreccio tra politica e tecnocrazia. Perché le cure domiciliari con i comuni antinfiammatori e integratori alimentari non sono state tempestivamente studiate, organizzate, promosse e valutate? Ricordo che già alla fine del 2020 i medici delle terapie domiciliari lo avevano proposto e io stesso partecipai ad un gruppo di lavoro (coordinato dall’allora sottosegretario Luca Coletto) di una decina di medici che presentò una proposta persino in un convegno in Senato. L’8 aprile del 2021 il Senato approvò un ordine del giorno proposto dal Senatore Alberto Bagnai che impegnava il Governo ad “aggiornare protocolli e linee guida tenendo conto delle esperienza di tutti i professionisti impegnati sul campo”. Non se ne fece nulla se non che il 26 aprile 2021 (quindi quasi un anno e mezzo dopo l’inizio della pandemia) aggiunsero gli antinfiammatori alla tachipirina e, quel che è peggio, rimase la vigile attesa, nonostante che già si sapesse che una delle ragioni dell’aggravamento del quadro clinico era proprio il ritardo dell’inizio della terapia, come dimostrato da uno studio del Mario Negri (Suter et al., 2021) e da uno nostro (Fazio et al., 2021). Nel febbraio del 2022 sono uscite nuove linee guida ma la vigile attesa è rimasta sotto falso nome, detta “Monitoraggio”. Tutta la storia è nota e pure descritta in un dettagliato lavoro pubblicato dalla rivista Journal of Pharmacy and Pharmacology Research (Fazio et al., 2022).

Dobbiamo chiederci il perché di tali distorsioni, anche per evitare che si ripetano. Le ragioni sono essenzialmente tre:

1) la pervasiva mentalità tipica di uno statalismo “etico-burocratico”. Lo Stato presume di dover dirigere la medicina e la farmacologia e usa le cosiddette prove scientifiche a proprio piacimento, col supporto di esperti da esso stesso nominati.

2) I vaccini promessi come l’unica salvezza dell’umanità potevano essere autorizzati in via emergenziale solo se non esistevano rimedi efficaci per la malattia. Se si fosse ammesso che la malattia si poteva curare, la gente non avrebbe più avuto forti incentivi a vaccinarsi.

3) AIFA è letteralmente finanziata dalle case farmaceutiche che versano notevoli somme per i propri dossier di registrazione. Le decisioni dell’AIFA poi dipendono in linea diretta da EMA, la quale a sua volta dipende da Big Pharma, tanto che la direttrice dell’EMA Emer Cooke ha lavorato prima come Manager della Federazione Europea delle Industrie farmaceutiche (EFPIA) e poi come direttrice del settore farmaceutico dell’OMS. La quale da anni è finanziata direttamente da case farmaceutiche, dalla fondazione GATES e dalla GAVI (che è una impresa finanziaria profit che lucra sui vaccini) come tutti i bilanci dimostrano.

Esistono dei poteri forti e sovranazionali che condizionano le nostre vite e intendono influire sulla società intera, usando la politica. I vaccini, i lasciapassare, il distanziamento sociale, i controlli telematici e i microchip sono gli strumenti ideali per questo tipo di interventi che arrivano a toccare le persone persino nel corpo.

Il totalitarismo del pensiero unico trova alimento e rilancio in Occidente in un cartello sovranazionale di istituzioni e organismi che agiscono su tutti i principali ambiti dell’esistenza umana: World Economic Forum, Gruppo Bilderberg, Banca Mondiale, OMS, Trilaterale, Aspen institute, Fondazione Gates, GAVI (Global Alliance for Vaccine Initiative). In tali e altri Enti sovranazionali, in parte pubblici, in parte privati, in parte esclusivi, sono implicati banchieri, politici (di destra, centro e sinistra), giornalisti, economisti, dirigenti d’azienda, persino personaggi dello spettacolo. Quindi si è formato un intreccio di interessi tra finanza, industria tecnologicamente avanzata, politica ispirata alla ideologia globalista, informazione mainstream.

Tali Enti sovranazionali sono talmente forti che possono permettersi di fare letteralmente a pezzi la scienza. Faccio solo due esempi: nel 2018 l’OMS ha diffuso una nuova versione di un algoritmo con cui si valuta la correlazione tra eventi avversi e somministrazione dei vaccini, questo è usato anche in Italia. Tale algoritmo è concepito in modo che se una persona ha una qualsiasi altra causa di malattia precedente alla vaccinazione, la responsabilità dell’evento avverso è attribuita a tale malattia e non al vaccino. Come io e altri abbiamo dimostrato e pubblicato su riviste scientifiche internazionali (Bellavite, 2020; Puliyel and Naik, 2018), questo modo di procedere è totalmente contrario alla logica scientifica e alle evidenze.

Il secondo esempio è la storia di una fondazione di carattere medico-scientifico chiamata Cochrane Collaboration, il cui scopo era quello di valutare la letteratura scientifica e giudicare quanto valide fossero le prove ad esempio dell’efficacia dei farmaci. Uno dei fondatori (nel 1993) fu Peter Gøtzsche, conosciuto e rispettato in tutta la comunità internazionale, un vero scienziato. L’indipendenza di giudizio della Cochrane era tale che le sue meta-analisi erano un punto di riferimento per tutti i medici del mondo. Tuttavia, nel settembre 2016 la Cochrane ha ricevuto  $1,15 milioni dalla Fondazione Bill & Melinda Gates. Da quel momento, ha perso la sua indipendenza, tanto che a settembre 2018, Gøtzsche è stato espulso dal consiglio direttivo. Si ritiene che la causa ultima possa essere stata una pesante critica fatta da Gøtzsche che accusava di superficialità e incompletezza la meta-analisi sul vaccino anti-HPV, che avrebbe trascurato eventi avversi e preoccupazioni sulla sicurezza.

Questi sono fatti, non opinioni.

Di fronte a tali minacce, così pervasive, profonde e apparentemente invincibili, cosa si può realmente fare? È possibile resistere, lottare e reagire? Innanzitutto si tratta di capire il pericolo e le sue radici.

Mi rivolgo soprattutto ai colleghi medici e agli accademici. Contrariamente a quanto l’ideologia totalitaria voglia far credere, la scienza medica NON È FUNZIONALE A QUESTO PROGETTO; anzi, se ne tuteliamo l’indipendenza essa è il migliore argine a tale deriva totalitaria emergente. E’ il modo migliore per smascherare i ciarlatani che parlano in TV. Questo noi lo abbiamo capito e dobbiamo tener duro, non mollare. Non abbiamo scelta.

La resistenza al totalitarismo si fa credendo veramente nella scienza: studiare sempre la letteratura originale, non credere alle parole d’ordine che vengono filtrate dall’ordine professionale o dalla stampa nazionale. La scienza, quella vera è sempre critica, è sempre fatta di un approccio in cui si soppesano i costi e i benefici. Continuiamo a credere alla scienza e a promuovere la sua indipendenza dal potere.

Voci bibliografiche essenziali.

Bellavite, P. (2020). Causality assessment of adverse events following immunization: the problem of multifactorial pathology. F1000Res 9, 170. 10.12688/f1000research.22600.1 [doi].

Bellavite, P. (2021). Renin-Angiotensin System, SARS-CoV-2 and Hypotheses about Adverse Effects Following Vaccination. EC Pharmacology and Toxicology 9, 1-10. 10.31080/ecpt.2021.09.00592.

Fazio, S., Bellavite, P., Zanolin, E., McCullough, P.A., Pandolfi, S., and Affuso, F. (2021). Retrospective Study of Outcomes and Hospitalization Rates of Patients in Italy with a Confirmed Diagnosis of Early COVID-19 and Treated at Home Within 3 Days or After 3 Days of Symptom Onset with Prescribed and Non-Prescribed Treatments Between November 2020 and August 2021. Med Sci Monit 27, e935379. 10.12659/MSM.935379.

Fazio, S., Cosentino, M., Marino, F., Pandolfi, S., Zanolin, E., and Bellavite, P. (2022). The Problem of Home Therapy during COVID-19 Pandemic in Italy: Government Guidelines versus Freedom of Cure? Journal of Pharmacy and Pharmacology Research 6, 100-114. 10.26502/fjppr.055.

Puliyel, J., and Naik, P. (2018). Revised World Health Organization (WHO)’s causality assessment of adverse events following immunization-a critique. F1000Res 7, 243. 10.12688/f1000research.13694.2 [doi].

Suter, F., Consolaro, E., Pedroni, S., Moroni, C., Pasto, E., Paganini, M.V., Pravettoni, G., Cantarelli, U., Rubis, N., Perico, N., et al. (2021). A simple, home-therapy algorithm to prevent hospitalisation for COVID-19 patients: A retrospective observational matched-cohort study. EClinicalMedicine 37, 100941. 10.1016/j.eclinm.2021.100941.

(*) Prof. Paolo Bellavite. Medico e ricercatore universitario.