Sciopero della fame di massa decretato dai detenuti amministrativi palestinesi per la prossima settimana

Tel Aviv – Addameer. Si è raggiunto un punto di rottura: i prigionieri amministrativi palestinesi, incarcerati senza accuse o processo, in base alla politica israeliana della detenzione amministrativa, hanno deciso di intraprendere uno sciopero della fame di massa. Determinati a sfidare questo sistema oppressivo, i palestinesi sono decisi a utilizzare i loro corpi come mezzo per chiedere giustizia. Lo sciopero della fame, che inizierà domenica 18 giugno 2023, è un esempio della loro determinazione nel mettere in luce le gravi violazioni dei loro diritti umani sotto il regime d’occupazione.

Il numero di palestinesi sottoposti alla detenzione amministrativa ha subito un aumento rapido e allarmante, raggiungendo livelli mai visti negli ultimi due decenni. Attualmente, ci sono 1.083 persone rinchiuse nelle carceri israeliane in base a questa politica, a cui viene negato il diritto di conoscere il motivo della loro incarcerazione, con il pretesto delle informazioni “segrete”, segnando una preoccupante tendenza alla detenzione indiscriminata senza il dovuto processo. Tra i detenuti ci sono tre donne e 19 bambini, sottolineando ulteriormente l’ingiustizia e la crudeltà di questa pratica.

Nel 2022, i detenuti amministrativi palestinesi hanno preso posizione contro la natura grottesca dei tribunali militari israeliani e hanno avviato un boicottaggio. Questo coraggioso atto di sfida mirava a mettere in luce i pregiudizi intrinseci e la mancanza di procedure eque all’interno di questi tribunali: un tribunale militare per un civile, un processo senza difesa e una condanna senza accusa. Nonostante le grandi sfide, alcuni detenuti continuano a respingere la legittimità di questi tribunali militari, rifiutandosi di partecipare a procedure che perpetuano la loro ingiusta detenzione. Tuttavia, le udienze vengono tenute e un giudice militare conferma o revoca l’ordine di detenzione del prigioniero politico, indipendentemente dalla sua partecipazione o meno.

Intraprendere uno sciopero della fame di massa comporta conseguenze gravi, tra cui gravi condizioni mediche che mettono a rischio la vita dei detenuti. Tragicamente, la storia ha mostrato l’enorme costo che tali scioperi possono comportare. Un caso degno di nota è quello di Khader Adnan, la cui salute si è rapidamente deteriorata durante lo sciopero della fame, portando infine alla sua prematura morte. I detenuti comprendono pienamente i rischi coinvolti, ma sono spinti dalla loro determinazione incrollabile a sfidare le politiche oppressive dello Stato d’occupazione, in particolare la politica di detenzione amministrativa, una tortura psicologica che costituisce un crimine di guerra secondo il diritto internazionale.

Questa pratica di detenzione oppressiva dei palestinesi nelle carceri israeliane non è un fatto isolato, ma piuttosto un pilastro di una politica sistemica orchestrata dal regime d’occupazione israeliano. Tale politica apre la strada all’imprigionamento arbitrario dei palestinesi senza accuse o processo, solo per il mero sospetto di un ufficiale israeliano che un certo palestinese possa rappresentare una minaccia per la sua sicurezza, anche se si tratta di un’attività di un’unione studentesca universitaria. I detenuti amministrativi palestinesi, mettendo in luce questo strumento oppressivo dell’occupazione, sperano di attirare l’attenzione globale sulla situazione del loro popolo e di chiedere la fine di questa politica di odio. Pertanto, l’Associazione Addameer per il sostegno ai prigionieri e i diritti umani ti invita ad aiutare a far sentire le voci dei detenuti amministrativi e a diffondere consapevolezza sulla loro causa. Scrivi ai tuoi rappresentanti e chiedi ai rispettivi governi di esercitare pressioni sulle autorità israeliane per vietare questa politica sistematica di oppressione contro i palestinesi e porre fine a questa politica abusiva. Esprimi le tue posizioni e rivolgile direttamente ai principali politici israeliani che sono responsabili dell’angoscia di migliaia di famiglie palestinesi:

  • Comando Centrale Militare israeliano – Yehuda Fuchs
    Fax: +972 2 530 5741, +972 2 530 5724
  • Ministro della Guerra israeliano – Yoav Gallant
    Tel: +972 2 640 3874, Email: yoavg@knesset.gov.il
  • Ufficio del Primo Ministro israeliano – Benjamin Netanyahu
    Tel: +972 2 640 3227, Email: bnetanyahu@knesset.gov.il