Centinaia di scudi umani – uomini, donne, vecchi e bambini – palestinesi sono riusciti a impedire il bombardamento di un’abitazione nel campo profughi di Jabaliya.
Nizar Rayyan, uno dei leader politici di Hamas, insieme a centinaia di persone, ieri, è salito sul tetto della casa di Ahmed Baroud, che aveva ricevuto la telefonata dell’intelligence israeliana che lo avvertiva dell’imminente bombardamento dell’edificio.
Nizar Rayyan è corso verso la casa di Baroud, uno dei comandanti dei Comitati di Resistenza popolare, nel campo profughi di Jabaliya, al nord della Striscia di Gaza, ed è salito sul tetto con molte altre persone, mentre gli aerei da guerre israeliani intensificavano i sorvoli, sorpresi dalla presenza di tanti "scudi umani".
La folla si è rifiutata di lasciare la casa, nonostante le minacce israeliane.
Da quest’estate, l’esercito israeliano sta utilizzando la politica delle telefonate che annunciano il bombardamento di un’abitazione.
A Tulkarm, nella West Bank, la famiglia Zeitawi ha scelto di rimanere nella propria abitazione bombardata giovedì dall’aviazione israeliana. Nella casa manca l’acqua, la luce e mobili e porte sono distrutti. Ci vivevano 35 persone, soprattutto donne e bambini.