Siria, rapporto: dentro la battaglia per Maaloula, l’antico villaggio cristiano

RT. Maria Finoshina, corrispondente di RT da Maaloula, antico villaggio cristiano della Siria, ha riferito che nonostante i ribelli anti-Assad siano stati costretti ad abbandonare molte parti del villaggio, i pesanti combattimenti non si sono ancora fermati.

Mercoledì 12 settembre, al suo arrivo al centro del villaggio, Maria Finoshina e la troupe di RT hanno potuto vedere i segni di una recente battaglia e sentire il rumore dei bombardamenti. I soldati siriani hanno affermato che il villaggio è stato liberato dai jihadisti. Tuttavia, più tardi in giornata, tali affermazione sono risultate premature.

Da quando i combattenti di al-Nusra hanno attaccato il villaggio lo scorso mercoledì, per sette giorni, Maaloula è stato conteso tra i ribelli e le forze governative, finendo sotto il controllo degli uni e degli altri.

Alcuni residenti -che dichiarano che i ribelli hanno fatto ricorso a saccheggi e esecuzioni e hanno costretto i residenti a convertirsi all’islam- hanno scelto di aggregarsi all’esercito regolare per difendere il loro villaggio. Tra loro c’è Saba Ubeid, un commerciante, che in un intervista rilasciata a RT nel 2012 si era detto sicuro che i ribelli non sarebbero mai entrati nel villaggio. Questa volta era armato con una pistola ed ha combattuto al fianco dei soldati siriani.

“Hanno mandato i terroristi qui da ogni angolo del pianeta per uccidere il popolo siriano e uccidersi tra loro. Perché? Chiedo al mondo, perché?”, ha gridato. “In Europa, se un cittadino viene semplicemente schiaffeggiato in faccia scoppia uno scandalo, e i siriani, quante vittime, quante centinaia di migliaia di persone sono state sgozzate? Quando tutto ciò si fermerà?”, ha aggiunto.

Maaloula, un villaggio di montagna di 2.000 abitanti, è il centro del cristianesimo nella regione. Accanto ai monasteri cattolici e ortodossi ci sono i resti di numerosi conventi, chiese e santuari. È anche uno dei pochi posti al mondo in cui la gente parla ancora l’aramaico occidentale, una lingua biblica che si ritiene la lingua parlata da Gesù Cristo.

Il villaggio, costruito sul fianco accidentato di una montagna, è meta importante di pellegrinaggio sia per i cristiani che per i musulmani di tutto il mondo. E’ anche un antico santuario classificato come Patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

Nonostante le notizie sporadiche sulla riconquista del villaggio da parte delle truppe governative, durante la permanenza della troupe di RT a Maaloula, i ribelli occupavano ancora l’albergo Safir, situato sulla cima di una montagna e considerato un punto di osservazione strategico per i cecchini.

Un soldato siriano ha dichiarato: “Il nostro obiettivo era quello di liberare e andare avanti, fino al monastero di Mar Taqla (Santa Tecla), ma non siamo stati in grado di farlo ancora”.

Il monastero di Mar Taqla, uno dei più antichi della Siria, contiene le spoglie di Santa Tecla, che si ritiene abbia convertito molti siriani al cristianesimo.

La troupe di RT ha lasciato Maaloula quando era già buio. Era ancora in corso l’offensiva delle forze governative sul villaggio.

Mentre usciva da Maaloula, la troupe di RT è finita nel fuoco incrociato tra i ribelli e le truppe governative. Un tecnico ingegnere è stato lievemente ferito.

Il villaggio, a 60 km a nord est di Damasco, si trova sulla strada che dalla capitale porta a Homs, in una posizione strategicamente importante. Se Maaloula dovesse cadere in mano ai ribelli, le difese del governo di Damasco ne risentiranno in modo significativo.