Società per i prigionieri palestinesi chiude uffici per mancanza di fondi

Cisgiordania – MEMO. Il Consiglio di amministrazione della Società per i prigionieri palestinesi ha annunciato che chiuderà i suoi uffici nella Cisgiordania occupata, secondo quanto riferito domenica da al-Quds al-Araby. Solo gli uffici principali di Ramallah e Qalqiliya rimarranno aperti.

Il capo del Consiglio, Qaddura Fares, ha attribuito la chiusura alla crisi finanziaria in corso derivante dal fatto che la metà dei finanziamenti per l’organizzazione proviene dall’Autorità palestinese, la quale è nel mezzo di una crisi economica.

Fares ha affermato che l’organizzazione, che aiuta prigionieri ed ex-prigionieri palestinesi, ha licenziato la maggior parte dei suoi dipendenti a causa dell’impossibilità di pagare gli stipendi. Ha spiegato, tuttavia, che è stato messo in atto un “piano di emergenza” che potrebbe consentire di tornare al solito livello di supporto, con il sostegno della comunità.

L’ANP ha estinto il ministero degli Affari dei prigionieri diversi anni fa, sotto la pressione israeliana, e ha smesso di pagare ausili economici a centinaia di prigionieri ed ex-prigionieri palestinesi.