Sondaggio: la metà dei residenti di Gaza sta considerando d’emigrare

Betlemme-Ma’an. Martedì 9 giugno, il Palestinian Center for Policy and Survey Research ha dichiarato che la metà dei residenti della Striscia di Gaza starebbe considerando di emigrare.

Il 50% degli intervistati a Gaza pensa di lasciare l’enclave costiera. La frustrazione aumenta. Lo scorso mese il Fondo Monetario Internazionale ha riportato che i lavori di ricostruzione delle zone danneggiate dall’inizio della guerra israeliana procedono più a rilento del previsto. Nel frattempo la Banca Mondiale ha evidenziato come la Striscia di Gaza stia affrontando una “pericolosa crisi fiscale”.

La disoccupazione a Gaza è aumentata e nel 2014 ha raggiunto il 44% – probabilmente la più alta al mondo – secondo fonti della Banca Mondiale. Il tasso di povertà nei territori palestinesi occupati ha raggiunto il 39%, nonostante gli aiuti umanitari che quasi 4 abitanti di Gaza su 5 ricevono.

La Banca Mondiale cita il Country Director dei territori palestinesi, Steen Lau Jorgensen, il quale ha affermato come “i dati sui tassi di povertà e disoccupazione a Gaza sono veramente allarmanti e la situazione economica è preoccupante”.

Le Nazioni Unite hanno ripetutamente sottolineato la probabilità di nuovi conflitti in quest’area nel caso in cui il processo di ricostruzione continui a tale lentezza, evidenziando che la crisi umanitaria a Gaza è aggravata dal blocco che Israele ha imposto da otto anni sulla Striscia.

Nonostante i nuovi livelli record riguardo la volontà di emigrare dai territori devastati dalla guerra, secondo i sondaggi svolti a giugno dal PSR, i residenti di Gaza rivoterebbero l’attuale governator Ismail Haniyeh, del partito al potere Hamas, rispetto a Mahmoud Abbas, leader del partito Fatah.

In Cisgiordania però, il livello di gradimento di Abbas è salito al 44%, 4 punti percentuali in più rispetto ai tre mesi precedenti.

Se le elezioni legislative fossero indette oggi, con la partecipazione di tutte le fazioni, il 72% dei palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza parteciperebbero. Dei partecipanti, il 35% ha dichiarato che voterebbe per Hamas e il 39% per Fatah, l’11% voterebbe per altri partiti e il 16% dei votanti si dichiara indeciso.

Le elezioni non si indicono dal 2006, in gran parte a causa di divisioni politiche in corso tra Fatah e Hamas.

Traduzione di Silvia Patrizi