Sospensione di Schengen ed allarme “terrorismo islamico”. Cosa c’entrano con la Palestina?

InfoPal. Di Lorenzo Poli. È bastato in questi giorni assimilare Hamas e la resistenza palestinese al “terrorismo islamico” per far tornare l’Europa intera al 2015, con i mezzi d’informazione che seminavano la paura verso tutto ciò che era “musulmano”, con il dilagare dell’islamofobia di Stato e il clima di paura degli atti terroristici come ai tempi dell’attentato a Charlie Ebdo e al Bataclan.

Oltre a tutto questo, l’induzione alla paura è arrivata a tal punto da sospendere il Patto di Schengen, l’insieme di norme e disposizioni, integrate nel Diritto dell’Unione Europea, volte a favorire la libera circolazione dei cittadini all’interno della cosiddetta “Area Schengen”, regolando i rapporti tra gli Stati che hanno siglato l’omonima Convenzione.

La sospensione del Trattato di Schengen in merito ai controlli alle frontiere per ragioni di sicurezza è legata a possibili “infiltrazioni terroristiche” attraverso la “Rotta Balcanica” lungo i Paesi dei Balcani. La sospensione è scattata alle 14 di sabato e il provvedimento durerà inizialmente dieci giorni prorogabili, cioè fino alle 14 di martedì 31 ottobre. Dopo le 12, da parte del personale dell’Anas, sono iniziate le operazioni di allestimento delle postazioni dove verranno effettuati i controlli, con tutta l’organizzazione logistica relativa. A Fernetti, il valico più importante tra Slovenia e Italia, sono tornati anche i mezzi delle forze dell’ordine, in particolare autoblindo dei Carabinieri. Anche la Slovenia ha introdotto, sempre a partire da oggi, analoghi controlli temporanei ai confini con Croazia e Ungheria. Per questa operazione in Friuli Venezia Giulia è previsto l’arrivo di 350 tra agenti e militari. Non è ancora chiaro se, tra gli strumenti tecnologici a disposizione delle forze dell’ordine, ci saranno anche droni.

A Trieste per il momento è previsto che si tenga un vertice, convocato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, con le autorità slovene e croate, il 2 novembre, per fare un primo bilancio dei risultati del provvedimento e stabilire insieme eventuali nuove misure. Controlli ai confini: la misura, per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, comprende i 22 valichi principali per 232 chilometri di confine con la Slovenia, a Est, e a Nord, con l’Austria. Da domenica, in entrata e in uscita dall’Italia potranno essere chiesti i documenti. Tra Italia e Slovenia il trattato di Schengen sulla libertà di circolazione delle persone è sospeso dalla mezzanotte di sabto per dieci giorni.

I media, però, non spiegano una cosa: cosa c’entra il conflitto israelo-palestinese e la situazione a Gaza e in Palestina con tutto questo?