Storie di Qalandiya: un prematuro in Palestina

Gerusalemme Est/al-Quds – The Palestine Chronicle. Di Tamar Fleishman. Mustafa è rimasto bloccato per ore a un checkpoint militare israeliano, in attesa che le procedure burocratiche fossero finalizzate. Pochi passi e attraverserà il checkpoint per continuare il suo cammino verso il figlio appena nato, che si trova da solo nell’ospedale Al Muqassad, di Gerusalemme Est.

Il figlio di Mustafa è un bambino prematuro di 18 giorni. Non si rende conto di essere solo e non sa quando i suoi genitori potranno sedersi accanto a lui, accarezzarlo e prendersene cura.

I funzionari israeliani non hanno permesso a suo padre di attraversare il checkpoint, ma Mustafa si è rifiutato di tornare indietro. Invece, è rimasto lì ad aspettare.

Di tanto in tanto guardava lo schermo del cellulare, le foto di suo figlio. Me le ha mostrate e mi ha anche permesso di fare una foto.

Un membro del team medico della Mezzaluna Rossa mi ha detto che le procedure burocratiche per attraversare i checkpoint militari israeliani sono diventate molto più rigide nell’ultimo mese.

Quello che vedo, però, non è una minaccia alla sicurezza, ma solo un padre desideroso di raggiungere il suo neonato in ospedale.