Quest’ultima carneficina porta a 1269 il bilancio dei morti, e a 7110 quello dei feriti, di 23 giorni di guerra israeliana contro la Striscia di Gaza sotto assedio.
I corpi sono stati portati all’ospedale Kamal Adwan a Jabaliya e allo Shifa a Gaza.
Secondo quanto riporta il sito di Maan, un dirigente Onu ha confermato l’attacco israeliano, avvenuto alle 05:30 di mattina, affermando che è stato colpito un bagno e due classi. Un paio di ore dopo, i tank israeliani hanno iniziato a bombardare pesantemente tutta l’area.
Le persone rifugiate nella scuola dell’Onu hanno radunato le proprie poche cose e sono nuovamente fuggite. Ma fuggire verso dove? I valichi della Striscia di Gaza sono totalmente chiusi, compreso quello di Rafah, dove il governo egiziano non permette a nessuno né di entrare né di uscire, nonostante i bombardamenti in corso.
Dunque, la Striscia di Gaza è una prigione a cielo aperto, sotto feroce attacco israeliano.
(Foto: bambini palestinesi senza tetto dormono per terra, il 23 luglio, 2014, in una scuola dell’Onu, nel campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. AFP/File Mohammed Abed)