Tappeto rosso e grande accoglienza a Hugo Chavez.

E’ un nuovo e interessante scenario quello che si sta profilando in questi mesi (e anni a venire). Sta nascendo una nuova rete di relazioni mondiali che creerà nuove prospettive a livello geo-politico ed economico. Una rete costituita dagli stati latino-americani "risvegliati" e riscattati dalle feroci dittature militari delle destre filo-statunitensi e addestrate dalla Cia, dai paesi mediorientali di Iran, Siria e di altre aree arabo-islamiche, e la Cina in crescente bisogno di fonti energetiche per far fronte al suo sviluppo costante e veloce. Un blocco che sta organizzando le proprie nuove alleanze e che si anteporrà finalmente all’unipolarismo e alla rapacità statunitense e al suo gendarme in Medio Oriente.

La vecchia, lenta e titubante Europa da che parte sceglierà di stare?

Da www.aljazeera.net

Migliaia di siriani hanno dato il benvenuto, con striscioni e bandiere, a Hugo Chavez.

Il presidente venezuelano è in Siria per offrire il proprio sostegno al governo di Bashar al-Assad e lottare insieme contro l’aggressione "imperialista" del governo Usa in Medio Oriente.

Al suo arrivo all’aeroporto di Damasco, ieri, il presidente venezuelano ha dichiarato: "Abbiamo la stessa visione politica e resisteremo insieme contro l’aggressione imperialista statunitense".

Al-Assad ha salutato Chavez all’aeroporto e lo ha ringraziato per il suo sostegno alle nazioni mediorientali. E rivolgendosi ai reporter ha detto che considera la visita di Chavez come "storica", e che il leader venezuelano ha fatto "grandi dichiarazioni in sostegno delle cause arabe". E ha aggiunto: "Apprezziamo i suoi sentimenti sinceri verso i popoli sotto occupazione, e i suoi sentimenti morali e umanitari".

Amico e alleato

Chavez ha costruito stretti legami con l’Iran, la Siria e altri paesi del Medio Oriente, mentre le sue relazioni con gli Usa e Israele sono sempre più tese.

Ha infatti dichiarato che lui e la Siria condividono posizioni "decise e ferme" contro l’"imperialismo" e i tentativi Usa di "dominazione".

Oggi, Al-Assad ha ospitato Chavez al People’s Palace, dove i due leader hanno camminato su un tappeto rosso e ricevuto 21 colpi di pistola a salve in segno di benvenuto.

Dirigenti di entrambi i governi firmeranno un documento contro l’aggressione di Washington nel Medio Oriente.

La reazione statunitense.

Tom Casey, portavoce del Dipartimento di Stato Usa, ha dichiarato che la visita di Chavez alla Siria dovrebbe ricordare a Damasco il divieto internazionale di rifornire armi agli Hezbollah.

E ha citato la risoluzione Onu 2004 che richiede il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano e la risoluzione del 14 agosto per il cessate il fuoco che pone l’embargo al riarmo di Hezbollah. Israele accusa la Siria di fornire armamenti alla milizia libanese.

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