Terzo giorno di combattimenti nel campo profughi palestinese di Nahr Al-Bared, vicino a Tripoli, nel nord del Libano.
All’alba di oggi, le truppe libanesi hanno bombardato il campo Nahr Al-Bared, nel tentativo di mettere fuori combattimento il gruppo di "Fatah Al-Islam", che hanno risposto al fuoco.
Il conto dei morti va da 50 a 80, compresi soldati, militanti e civili.
Il tv satellitare Al-Jazeera parla di 20 combattenti, 32 soldati e 27 civili uccisi durante i 3 giorni di scontri tra l’esercito libanese e Fatah Al-Islam.
Ieri, le agenzie umanitarie hanno reso nota la morte di 25 persone e il ferimento di 80 altre all’interno del campo di Nahr Al-Bared
Questi scontri interni sono stati definiti i più "sanguinari" dalla guerra civile del 1975-1990.
A causa dei bombardamenti, molti feriti non possono essere trasportati in ospedale, e alcuni muoiono dissanguati.
Khalid Mash’al, leader dell’ufficio politico di Hamas a Damasco, ieri ha telefonato al primo ministro libanese, Fouad Siniora, chiedendo di proteggere i profughi palestinesi del campo di Nahr Al-Bared. Stessa richiesta è stata inoltrata al segretario della Lega Araba, Amr Moussa e al ministro degli esteri saudita, Saud Al-Faysal.
Fatah Al-Islam ha promesso di combattere "fino all’ultima goccia di sangue".
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