Tortura ed umiliazione di minori nella prigione di Jafon

-837182127Ramallah-PIC. Il numero di minori detenuti nella prigione israeliana di Jafon è salito a 62 prigionieri che subiscono umiliazioni e torture, un metodo ormai diventato la routine delle forze di sicurezza israeliane nei confronti dei detenuti, senza tener conto della loro età.

L’avvocato della Palestinian Prisoner Society, Fawaz Alshalodi, dopo aver visitato la prigione questo martedì, ha riferito che i detenuti marciscono in quel luogo di torture, venendo costantemente picchiati, duramente picchiati, subendo insulti osceni e altri metodi di tortura.

La dichiarazione da parte della PPS continuava dicendo che la prigione, che è stata aperta lo scorso ottobre in seguito all’aumento dei casi di arresto di minori, non è ancora pronta ad accogliere i prigionieri in sicurezza poiché l’amministrazione della prigione li tratta come dei criminali e non consente ad un prigioniero adulto di guidare e rappresentare i minori come accade nelle altre prigioni.

I minori hanno confermato che l’amministrazione della prigione fa irruzione nelle celle di tanto in tanto, perquisisce i loro averi, li picchia e impone loro punizioni quali l’isolamento, li lega al letto e impone loro ammende.

Si lamentano inoltre della scarsa quantità e qualità di cibo fornitogli che loro spesso si rifiutano di mangiare, oltre alla mancanza di abiti invernali e acqua calda. L’amministrazione della prigione si rifiuta di trasferire i prigionieri malati in clinica affinché ricevano i dovuti controlli o gli impedisce di ricevere un trattamento medico. Inoltre, ad alcuni di loro viene impedito di ricevere visite o comunicazioni telefoniche con i loro familiari.

Allo stesso modo, l’avvocato ha documentato una serie di testimonianze di minori gerosolimitani che sono stati torturati dal momento del loro arresto, tra cui appare Mufeed Ziad Saeeda, 16 anni, che è stato duramente picchiato sia durante l’arresto che al momento degli interrogatori, durante i quali lo hanno costretto a sostare in una posizione di squat con la faccia verso il muro per tre ore consecutive in cui è stato più volte schiaffeggiato sulla parte posteriore del collo.

Il prigioniero ha aggiunto che dopo essere stato trasferito al centro di detenzione Maskobiye, voleva dormire a causa della stanchezza causata dalla lunga tortura a cui era stato esposto, ma i carcerieri lo hanno gettato sul pavimento della cella, lo hanno picchiato e perquisito. Ha poi sottolineato che è stato picchiato anche dopo essere stato trasferito alla prigione di Jafon.

Il minore Alaa Ibrahim Obaid, 17 anni, è stato prelevato dalle forze di occupazione israeliane (IOF) da un campo di calcio ed è stato picchiato su tutto il corpo. Poi, quando ha chiesto che uno dei suoi genitori fosse presente durante gli interrogatori, secondo la legge, la sua richiesta è stata respinta e lui è stato picchiato di nuovo. Il prigioniero ha aggiunto che tutto ciò è stato accompagnato da insulti osceni.

I prigionieri Ahmed Khalil Rowedi, 17 anni, e Mohammed Wael Abu Shama, 16 anni, hanno riferito che la IOF li ha aggrediti con percosse e insulti osceni sia durante il processo di arresto e che durante gli interrogatori.

Traduzione di Domenica Zavaglia