Tre morti e cinque feriti per fuga tossica da raffineria israeliana

Imemc. Due persone sono morte ieri sera e una terza stamattina a causa di un incidente verificatosi in una raffineria petrolifera della città di Haifa: cinque i feriti.

Lo hanno riportato i servizi di soccorso, secondo cui, oltre ai tre deceduti, altri due versavano in gravi condizioni in seguito a una fuga di gas tossico dallo stabilimento. Altri sette hanno sofferto di malori per aver respirato del gas velenoso.

Le vittime sono George Zaatrah (31 anni), Tamer Marjiah (33) e Tamer al-Hajj (18), tutti provenienti dal villaggio di Yafia, nei pressi di an-Nasira (Nazareth).

Come ha riferito il paramedico Eli Geller al giornale Ha'aretz, i tre sono stati trovati in stato d'incoscienza, la respirazione interrotta dall'inalazione dei fumi tossici, fuoriusciti mentre erano intenti in alcuni lavori di riparazione. Altri sette operai sono in condizioni stabili, e anche due paramedici sono stati soccorsi.

Nonostante i danni al personale dello stabilimento, secondo le dichiarazioni della polizia locale riportate dalla radio pubblica israeliana nessuna fuga di gas e nessun pericolo colpirà i residenti o l'ambiente circostante.

È stato riportato che una prima indagine ha individuato un malfunzionamento tecnico nel sistema di conduzione del gas, che ha fatto fuoriuscire una sostanza mortale chiamata acido solfidrico (H2S) nell'area in cui stavano lavorando gli operai.

Da parte sua, il responsabile del distretto di Haifa presso il ministero dell'Ambiente Shlomo Katz sostiene che “si tratta chiaramente di un caso specifico in cui la causa non può che essere stata la negligenza (…) Non hanno operato seguendo i protocolli: se avessero lavorato con un sistema di sicurezza chiuso, come viene richiesto dalle norme, non sarebbe avvenuto niente del genere”.

Katz ha inoltre specificato che i gas letali erano un misto di sostanze tossiche, tra cui vi era acido solfidrico, un gas infiammabile utilizzato nel processo di raffinazione del petrolio.

L'impianto di Haifa era già in precedenza una delle preoccupazioni più grandi per gli ambientalisti e gli abitanti del luogo, a causa del danno che può causare intorno a sé in caso d'incidenti.

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