Umani di Gaza: il dott. Maisara Al Rayyes, medico e borsista Chevening

Gaza- PressTV. Di Humaira Ahad. “Negli ultimi giorni comincio a essere sempre più terrorizzato. Penso alla possibilità di essere sepolto dalle macerie e ho una grande paura di restare vivo là sotto”.

Questo SMS era stato inviato dal dott. Maisara Azmi Al Rayyes a un amico due settimane fa, mentre i bombardieri israeliani sorvolavano i cieli, segnati dalle colonne di fumo, della Striscia di Gaza assediata.

Il 7 novembre scorso, il peggior timore di Al Rayyes è divenuto realtà. Israele ha bombardato la sua casa mentre tutta la famiglia era immersa nel sonno. Per sessanta ore, il medico ventottenne è rimasto sepolto sotto le macerie del palazzo di sei piani in cui abitava.

Il totale blackout e l’assedio imposto dalle forze del regime sionista non hanno consentito ai soccorritori raggiungere lui e la sua famiglia, che sono morti intrappolati sotto le macerie.

Muhammad e Moayad Rayyes, due fratelli del medico, erano sopravvissuti al primo attacco e stavano tentando di recuperare il corpo del fratello scavando tra le rovine dell’edificio, quando un secondo bombardamento ha colpito, uccidendoli entrambi.

I corpi di tutti e tre i fratelli sono rimasti sepolti per giorni. 

Un video diffuso sui social ha mostrato i loro cadaveri che giacevano sotto le rovine della loro casa.

Il giovane medico si era laureato all’Università Al Azhar di Gaza. I suoi ottimi risultati accademici gli avevano consentito di ottenere anche una prestigiosa borsa di studio Chevening.

Al Rayyes si era iscritto al King’s College di Londra per conseguire la laurea magistrale nel 2019. Si era specializzato in Salute della Donna e del Bambino. Nel periodo trascorso presso il King’s College, le sue ricerche erano state pubblicate da autorevoli riviste mediche, secondo la documentazione a cui il sito di Press TV dichiara di avere avuto accesso.

Il suo impegno e la sua dedizione gli avevano fatto guadagnare il rispetto di coloro che lo conoscevano. Il desiderio del dott. Al Rayyes era lavorare per il miglioramento della salute di donne e bambini in zone a basso reddito e di guerra.

(Il dott. Maisara Azmi Al Rayyes, via social).

La sua figura di promettente giovane medico era considerata un simbolo dell’orgoglio palestinese dai suoi amici.

Durante il soggiorno nel Regno Unito aveva spesso organizzato eventi ed era intervenuto in convegni parlando della Palestina, in particolare della Striscia di Gaza assediata, presso varie università e istituti.

Gli amici di Al Rayyes lo descrivevano come un giovane pieno di vita, con sogni e ambizioni per il futuro.

Si era sposato alcuni mesi fa. Aveva conosciuto sua moglie, anche lei palestinese e titolare di una borsa di studio Chevening, proprio al King’s College dove studiavano entrambi.

“Grazie di esserci in tutte le stagioni”, aveva scritto sua moglie Laura, dopo aver annunciato il loro matrimonio cinque mesi fa in un post sui social media.

“Il mio migliore amico Maisara era venuto a Londra due mesi fa per la luna di miele. Era felice e pieno di vita e di speranza”, ha twittato Ahmed Alnaouq, giornalista palestinese e amico del dott. Al Rayyes.

Maisara Al Rayyes, che era considerato uno straordinario medico dai suoi colleghi, lavorava inoltre con l’ONG francese “Médecins du Monde” a Gaza, per fornire aiuto umanitario al suo popolo.

Due giorni prima di essere ucciso dall’attacco aereo israeliano, Al Rayyes aveva scritto un messaggio a un amico in cui esprimeva il suo sdegno per l’ipocrisia del mondo e il suo desiderio di stare a fianco della sua gente.

“Sento che il mio desiderio di stare a Gaza questa volta è maggiore perché ho iniziato a odiare il mondo”.

(Il dott. Maisara Azmi Al Rayyes e sua moglie Laura, borsisti Chevening, via social).

Esprimendo le proprie condoglianze, il ministro della Salute palestinese lo ha descritto come un “eccezionale” e “promettente” giovane medico palestinese.

L’assassinio di Al Rayyes è stato condannato dagli utenti della rete su X (già Twitter), che hanno pesantemente criticato il Regno Unito per la violazione delle leggi internazionali e la collaborazione con Israele nel consentire il genocidio a Gaza.

Dallo scorso 7 ottobre, quando il regime israeliano ha dato il via alla sua aggressione a seguito dell’operazione “Tempesta di Al Aqsa” del gruppo della resistenza palestinese di Hamas, il numero delle vittime nella Striscia di Gaza ha superato le 11.000 persone, di cui la maggior parte bambini.

Il regime israeliano ha bombardato indiscriminatamente zone di Gaza densamente popolate da civili, colpendo in modo intenzionale ospedali affollati, scuole, università e luoghi di culto.

Lunedì scorso, l’ospedale di Al Shifa, il maggiore polo sanitario della zona sotto assedio, è rimasto senza carburante e ha interrotto le attività, mettendo a rischio migliaia di vite umane.

Traduzione per InfoPal di Isabella Cecchi