‘Vattene, terrorista’: il parlamento brasiliano espelle un deputato pro-Israele

MEMO. Di  Eman Abusidu. Il 9 novembre, durante una sessione del parlamento brasiliano nella quale si è discusso di ciò che sta accadendo a Gaza, la polizia ha espulso il deputato pro-Israele Abilio Brunini, dopo che è scoppiata una polemica tra lui e i deputati brasiliani pro-palestinesi.

Brunini ha dichiarato di appoggiare la campagna di bombardamenti genocidi di Israele a Gaza e gli altri partecipanti lo hanno interrotto chiedendogli di lasciare la sessione.

“Non possiamo permettere che il Parlamento brasiliano venga usato come luogo di propaganda dell’antisemitismo”, ha detto Brunini. “Queste pratiche di persecuzione degli ebrei, di propaganda di idee anti-Israele, di segni di annientamento del popolo ebraico, sono crimini tipici del Brasile”, ha proseguito.

In precedenza, la Commissione per i diritti umani del Parlamento brasiliano aveva dedicato una seduta alla situazione di Gaza, invitando alcune personalità palestinesi a parlare delle violazioni dei diritti da parte dell’occupazione israeliana contro il popolo palestinese, la sua terra, le sue proprietà e la sua libertà, ed esortando i deputati brasiliani ad esercitare maggiori pressioni sull’occupazione e a denunciare i suoi crimini a Gaza.

Per oltre un’ora e mezza, i relatori e gli ospiti hanno discusso dei crimini dell’occupazione israeliana, lanciando appelli alle autorità brasiliane affinché prendano provvedimenti concreti nei confronti di quanto sta accadendo a Gaza in questo momento.

Tra questi, l’ambasciatore palestinese a Brasilia Ibrahim Al-Zaben, il presidente dell’Istituto brasiliano-palestinese (Iberspal) Ahmed Shehadeh e il presidente della Federazione araba palestinese del Brasile (FEPAL) Ualid Rabah.

“Questa sessione rappresenta un grande risultato. Non è facile per le personalità palestinesi essere invitate al Parlamento brasiliano. Molti ostacoli sono stati posti di fronte a questi inviti, ma siamo stati in grado di superarli con il sostegno dei deputati brasiliani che appoggiano la nostra causa”, ha dichiarato Shehada a MEMO.

“Questa sessione ha rotto il silenzio degli attivisti brasiliani e li ha fatti tornare ai loro principi tra cui il sostegno alla Palestina, innalzando la voce contro l’ingiustizia, la pulizia etnica e il genocidio contro i palestinesi”, ha aggiunto Shehada.

Durante la sessione, oltre 60 rappresentanti e membri del Congresso hanno firmato una petizione che chiede al presidente brasiliano Lula Da Silva di invocare un cessate il fuoco urgente e immediato a Gaza e di assumere un ruolo più efficace nei confronti dei crimini di Israele, di ritirare l’ambasciatore brasiliano da Israele e di cancellare tutti gli accordi di cooperazione con lo Stato di occupazione.

“Come ha detto il presidente Lula, nulla può giustificare questo genocidio a Gaza, dove sono state uccise moltissime persone, circa la metà delle quali bambini. Inoltre, migliaia di case sono state distrutte e la gente soffre a causa delle restrizioni illegali e disumane nell’accesso all’acqua, al cibo, all’energia e a Internet”, si legge nella petizione. “Chiediamo al governo brasiliano di agire con determinazione per porre fine a questo genocidio… Chiediamo inoltre al governo brasiliano di richiamare l’ambasciatore brasiliano in Israele per consultazioni e di porre fine a tutti gli accordi di cooperazione militare e di sicurezza con Israele”, ha aggiunto.

(Foto: Ahmed Shehada).