‘Abbas accetta invito di Haniyah e visiterà la Striscia di Gaza. ‘E’ il primo successo del 15 marzo’ per i giovani palestinesi

Gaza – Speciale InfoPal. Cittadini e fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza hanno accolto positivamente la risposta affermativa del presidente dell'Autorità palestinese (Anp), Mahmoud 'Abbas, a visitare il territorio governato dal Movimento di resistenza islamica – Hamas -, su invito del premier Isma'il Haniyah

Prossimamente, la visita di 'Abbas a Gaza. Accettando l'invito dopo cinque anni di assenza, il presidente dell'Anp tornerà in visita nel territorio palestinese assediato per discutere con il governo locale sulla formazione di un governo tecnico avente la funzione di indire elezioni presidenziali e legislative da svolgere entro sei mesi. 

Haniyah aveva proposto ad 'Abbas di rivedere insieme ogni aspetto alla base delle divisioni e, di concerto, di rispondere alle aspettative popolari anche sulla base delle circostanze storiche propizie, circondati da rivolte e richieste di giustizia mosse dai popoli arabi. 

“Le divisioni sono state acuite da Paesi terzi, per i quali la risoluzione della causa palestinese non costituisce la priorità che invece rappresenta per tutti noi”, avevano detto dal governo di Gaza. 

Pur definendola “'un'occasione storica”, 'Abbas aveva però replicato: “Sì alla visita nella Striscia di Gaza, ma non per raggiungere un dialogo con Hamas, quanto per studiare la formazione di un governo neutrale, che apra la strada alle elezioni, unico processo dal quale potrà derivare l'unità nazionale”. 

La notizia è stata resa nota ieri, 16 marzo, da Ramallah durante una riunione sulle elezioni da indire a settembre prossimo. Mahmoud 'Abbas ha fatto sapere di aver voluto sollecitare Haniyah ad accertarsi del consenso del resto delle fazioni palestinesi (alla sua visita a Gaza, ndr) e si è voluto anche rassicurare che, una volta giunto al valico di frontiera di Eretz (Beit Hanoun), verrà accolto – simbolicamente – da tutte le fazioni. 

'Abbas accetta invito. Il governo di Gaza soddisfatto. L'invito era stato recapitato a Ramallah il 15 marzo, il giorno scelto dai giovani palestinesi che chiedono la fine delle divisioni interne e l'unità nazionale per concentrarsi su una politica volta a porre fine all'occupazione israeliana. Quale miglior occasione per formulare e rivolgere pubblicamente tale proposta al vecchio rivale, se non il 15 marzo! 

Pur di fronte ai recenti episodi che avevano turbato la giornata per la fine della divisioni, il portavoce del governo di Gaza, Taher an-Nunu, ha confermato per mezzo stampa l'attuale fase delle comunicazioni definendola “un'occasione preziosa per intessere ufficialmente un genuino dialogo a livello politico per la riconciliazione nazionale”. 

Ora la speranza. Un deputato del Consiglio legislativo (Clp), membro di Fatah, Faisal Abu Shahla, ha tenuto a specificare come “il proprio gruppo politico sia seriamente impegnato in queste trattative, in senso più generale, dirette a rispondere alle istanze popolari, per realizzare insieme l'obiettivo che si è prefissato il popolo palestinese chiedendo la fine delle divisioni”. 

“Se non riusciremo internamente nel dialogo nazionale, nessuno mai si muoverà dal resto dei Paesi arabi per occuparsi di noi. D'altra parte, mi pare che anche gli altri Paesi arabi siano indaffarati a risolvere delicate questioni interne”, ha affermato Abu Shahla. 

Similmente al politico palestinese, anche 'Abdallah Abu Samhadanah, membro del Consiglio rivoluzionario di Fatah, ha accolto con entusiasmo lo sviluppo tra le parti politiche, mentre il leader di Fatah, 'Azzam al-Ahmed è stato più cauto – e forse più critico – nell'affermare: “Non abbiamo bisogno di un dialogo, ma di decisioni e azioni incisive”, allineandosi in questo al proprio presidente. 

Incontro Haniyah-'Abbas: “il primo frutto della Campagna del '15 marzo'”. In questa comunicazione tra i due leader, i giovani palestinesi hanno individuato un primo effetto della Giornata del 15 marzo per la fine delle divisioni. Ad ogni modo, essi non cedono e, ancora una volta tramite “Facebook”, hanno annunciato che le attività e le iniziative per la fine delle divisioni, l'unità nazionale e la fine dell'occupazione israeliana, proseguiranno dalla Striscia di Gaza assediata alla Cisgiordania occupata. 

I giovani palestinesi del “15 marzo” vogliono la fine delle divisioni tra Hamas e Fatah e ne sostengono il ricongiungimento, lo stesso che, dopo anni di aperta ostilità, oggi pare davvero probabile. 

Qualunque sia il grado di percezione di questa evoluzione nei rapporti tra Hamas e Fatah, restano da affrontare questioni come riconciliazione, fine dell'assedio, ricostruzione, formulazione (e creazione del consenso) di una leadership nazionale che sia punto di riferimento, ristrutturazione dell'Organizzazione di liberazione della Palestina (Olp), redazione di un programma nazionale, formazione di un governo d'unità nazionale, elaborazione e svolgimento di elezioni presidenziali, parlamentari e del Consiglio nazionale palestinese.

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