La calata dei barbari: sradicati centinaia di ulivi palestinesi

640x426_6033_Campaign_for_Leek_Isle_2d_realism_greek_barbarians_bronze_ancient_picture_image_digital_artRamallah – Ma’an e InfoPal. Mercoledì, la cittadina di Sinjil, nei pressi di Ramallah, è stata testimone dell’ennesimo atto barbarico di bande di coloni israeliani, che hanno scatenato la loro “passione” per la Natura sradicando 600 ulivi e mandorli palestinesi.

Ne ha dato notizia Ghassan Daghlas, dirigente dell’Anp per il monitoraggio delle attività coloniali israeliane nel nord della Cisgiordania. spiegando che un gruppo di coloni di Givat Ariel e Maale Levona ha distrutto alberi di ulivi e mandorli che il Comitato internazionale della Croce Rossa aveva piantato a sostegno dei contadini palestinesi.

Oltre 70 famiglie avrebbero tratto beneficio dalla raccolta dei frutti di tali alberi.

Secondo l’OCHA, nel 2012, 7.500 ulivi furono abbattuti o danneggiate dai coloni israeliani. E dal
1967, oltre 800 mila sono stati distrutti in tutta la Cisgiordania, per un ammontare di circa 55 milioni di dollari di danni inflitti all’economia palestinese, secondo quanto denuncia un rapporto di un ministero palestinese e l’Applied Research Institute di Gerusalemme.

La coltivazione di ulivi e la produzione di olio sostenta oltre 80 mila famiglie palestinesi in Cisgiordania.
L’Ufficio dell’Onu per il Coordinamento degli Affari umanitari afferma che il 90% delle denunce delle violazioni dei coloni contro la popolazione palestinese non viene presa in considerazione dalle autorità israeliane.